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Stadio della Roma, Sapienza (Segretario Radicali): “Il progetto non è sostenibile. Mancanza di opere necessarie per raggiungere ed evacuare l’impianto”

Il segretario dei Radicali di Roma: “le poche previste, sono inadeguate e a carico quasi esclusivo del pubblico”

Tramite un comunicato stampa Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma, ha espresso le sue perplessità in merito al progetto del nuovo stadio della Roma: “Lo diciamo da anni, e lo ribadiamo con forza anche oggi, dopo il rinvio a giudizio chiesto dalla procura per gli illeciti commessi dai soggetti, pubblici e privati, coinvolti nella costruzione dello stadio della Roma: il progetto non e’ sostenibile. Noi crediamo sia importante fare uno stadio per la Roma, ma anche per la Lazio, per il rugby e per tutti gli altri spot con un pubblico crescente: chiediamo pero’ un minimo di progettualità, per il bene della città e dei cittadini. Quello che non torna in questo progetto è la mancanza di opere necessarie per raggiungere ed evacuare l’impianto: le poche previste, ovvero le due ferrovie Roma Lido e Roma Fiumicino e magari la realizzazione un ponte per garantire il flusso e il deflusso dopo le partite, sono inadeguate e a carico quasi esclusivo del pubblico. In pratica, si chiede a tutti i cittadini di pagare soluzioni di mobilita’ che a stento riusciranno a servire l’impianto sportivo, con un guadagno per i suoi proprietari e grande amarezza per la comunità, che riceverà in cambio ingorghi e file tutti nuovi. Come se non bastasse, il tutto viene condito dal regalo della città di Roma ai proprietari della Roma di una quantità enorme di metri cubi per costruire immobili che con lo stadio non c’entrano nulla. Incomprensibile, dal nostro punto di vista, e’ anche il fatto che la procura abbia chiesto di procede penalmente per reati di associazione a delinquere e corruzione che interessano privati responsabili della società che farà lo stadio ed esponenti dell’amministrazione senza mettere in dubbio il progetto stesso, che resta regolare e validissimo. Grazie al lavoro di Riccardo Magi, Francesco Mingiardi, e Alessandro Capriccioli, avevamo presentato già nel 2017 una diffida all’Assemblea Capitolina per sottolineare la non fattibilità dello stadio per assenza oggettiva di interesse pubblico e futuro danno erariale: ci auguriamo che il buonsenso prevalga sugli interessi privati e che questo progetto disastroso venga sostituito da una pianificazione pensata davvero nell’interesse della città”.

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