Parla il tecnico portoghese, nel mirino della Roma
Dopo aver vinto 3 Coppe d’Ucraina e 3 campionati, Paulo Fonseca è pronto a vivere un altro importante capitolo della propria carriera professionale. In una lunga intervista concessa il 17 maggio all’agenzia nazionale portoghese “Lusa“, il tecnico parla del suo percorso con lo Shakhtar e del suo imminente futuro.
“Non dobbiamo dimenticare che quando siamo arrivati qui il club non vinceva da due anni, da quando avevano lasciato Donetsk. Vincere in queste circostanze ha davvero un sapore speciale perché sono state circostanze molto difficili. E questo è molto gratificante. Onestamente, penso che sia praticamente impossibile fare di meglio. Ci si può ripetere, ma penso che sia impossibile farlo allo Shakhtar in questo momento“.
La vittoria della Coppa d’Ucraina, 4-0, contro Inhulets, squadra di seconda divisione, rappresenta il quarto successo consecutivo per l’allenatore, se consideriamo la Coppa del Portogallo ottenuta al timone dello Sporting Braga nel 2015/16. Ma questo trio di coppe conquistate, ha reso di fatto Paulo Fonseca il primo allenatore portoghese a vincere tre coppe in un paese straniero.
“In tre anni abbiamo vinto tre coppe e tre campionati: è un’impresa che mi rende molto orgoglioso. È sempre bello fare qualcosa che non è stato ancora fatto. Questo è ciò per cui lavoriamo, per vincere. Quello che so adesso è che il club è un vincitore. Questo è qualcosa che nessuno potrà mai cancellare dalla storia“.
Paulo Fonseca dice di non esser preoccupato di lasciare “un’eredità” così pesante al club, dopo che lui stesso prese in mano la quadra dopo il ciclo, durato 12 anni, del tecnico rumeno Mircea Lucescu. Con il contratto valido ancora per un’altra stagione, l’allenatore non esclude di andar via questa estate, dopo che il suo nome è stato individuato nella stampa sportiva come possibile obiettivo per la Roma e di alcune squadre della Premier League inglese.
“Vediamo. Ho un altro anno di contratto e devo analizzare quale potrebbe essere il prossimo passo della mia carriera in futuro. Tutte queste cose devono essere valutate per prendere la decisione più giusta. La mia ambizione, e credo che prima o dopo accadrà, è quella di allenare in uno dei migliori campionati dei principali paesi europei. Se accadrà a breve, non lo so. Di certo non starò 12 anni nello Shakhtar“.