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L’avversario: la Ternana di mister Gallo. Talento e storia delle “fere” rossoverdi

Domani pomeriggio, alle 18:00, i giallorossi di mister Fonseca scenderanno in campo per la seconda amichevole di giornata, dopo l’appuntamento con il Rieti

Un sabato impegnativo quello che aspetta i giallorossi: gli uomini di mister Fonseca saranno infatti impegnati in due amichevoli consecutive. Dopo la sfida mattutina contro il Rieti, nel pomeriggio, alle 18:00, la Roma sfiderà la Ternana. Ma chi sono le “fere” rossoverdi?

Le origini

Delineare la cronistoria della Ternana non è un’impresa semplice: le sue origini risalgono addirittura al 1898, periodo in cui il calcio comincia a muovere i suoi primi passi non solo nel capoluogo umbro, ma in tutto lo stivale. Fino al 1915 Terni non ha una vera e propria realtà professionistica, ma una serie di piccole squadre che gareggiano con le vicine rivali (nel 1911 si giocò anche una gara contro il Roman, squadra che poi si fuse con Alba Audace e Fortitudo, dando vita alla AS Roma). Ma è solo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, nel 1915, che a Terni nasce la prima società calcistica, denominata Interamna Foot-Ball. Nel 1918 viene quindi costituita l’Unione Calcistica Ternana, successivamente accorpatasi ad altre realtà locali per dar nuovamente vita al Terni Foot-Ball Club. Nell’anno 1924, vistasi insidiata nella leadership da altre realtà ternane, la formazione rossoverde decide di indire un campionato cittadino, riuscendo a confermare la sua supremazia in modo brillante. Si giunge così al 19 luglio del 1925, data in cui viene inaugurato il nuovo impianto di Viale Brin. Il 2 ottobre dello stesso anno avviene quindi l’inevitabile accorpamento nella squadra dell’Unione Sportiva Terni, evento che viene indicato come atto di nascita dell’odierna Ternana. Inizialmente la squadra non subisce modifiche al nome, rimanendo Terni Football Club; il nome che conosciamo oggi, iniziò ad essere usato dal club solo nella stagione 28-29. Dopo anni molto difficili, segnati da gravi deficit economici che porteranno la società più volte sull’orlo del fallimento, e dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la pace ritorna con la Liberazione d’Italia. Il calcio torna a fiorire a Terni, e nel 45 la Ternana torna in vita.

La formazione dell’Unione Sportiva della Società Terni che vinse le finali meridionali della Seconda Divisione 1926-1927

I difficili anni del dopoguerra

Il ritorno in campo della Ternana non fu semplice: per molti anni la squadra rischiò più volte il collasso, annaspando solo nelle categorie inferiori senza mai riuscire a imporsi. La svolta avvenne solo con l’inizio degli anni 60: nel 1964 i rossoverdi riescono ad ottenere la promozione in Serie C, e nel 1968 le Fere (soprannome coniato proprio in quel periodo) ottengono la qualificazione al torneo di Serie B. L’epoca d’oro del club tocca il suo apice nel 69, anno in cui viene inaugurato lo stadio Libero Liberati.

L’approdo in Serie A

Nel 1972, sotto la presidenza di Giorgio Taddei, la Ternana raggiunge un record storico: è la prima formazione calcistica umbra ad approdare in Serie A. Merito dell’impresa è sicuramente del tecnico Corrado Viciani, fautore del “gioco corto“, un tipo di movimento figlio del calcio totale, e composto da passaggi rapidi e precisi, utilizzati per ubriacare la squadra avversaria. Resterà negli annali del calcio la prima gara di quel campionato, quando al Liberati si presentò il Milan di Gianni Rivera: la partita finì 0-0 ma in più di un’occasione i neroverdi sfiorarono il gol del vantaggio grazie alla messa in opera del gioco corto. Purtroppo l’avventura in massima serie durò solo un anno: la squadra era troppo giovane e inesperta per poter primeggiare contro i colossi del calcio italiano. Non per questo la squadra fu abbandonata: una delle caratteristiche della Ternana era rappresentata dai suoi tifosi, sempre presenti nelle trasferte. La stagione cadetta fu nuovamente un trionfo, riportando le fere a conquistare la Serie A per la seconda volta. Anche in questa occasione la squadra non riuscì nell’impresa della salvezza, malgrado un campionato giocato sempre a viso aperto con tutte le avversarie.

La formazione rossoverde che nel campionato 71-72 centrò la promozione in Serie A

Gli anni 80 e 90 

Il decennio degli anni 80 è forse il momento più difficile nella storia della Ternana: dopo i fasti della Serie A, nell’80 la squadra retrocede in Serie C. Negli anni successivi i rossoverdi vanno incontro al disastro, che puntualmente arriva con la retrocessione in C2. Segue un momento di crisi della società, ormai sempre più lontana dai tifosi e dal calore cittadino. Dopo anni difficilissimi, in cui la Ternana riesce ad iscriversi al campionato sempre per il rotto della cuffia, arriva nell‘88 il cambio di proprietà, e le speranze tornano a crescere: nella stagione 88-89, grazie alla vittoria contro il Chieti, la squadra torna nuovamente in C1, riportando serenità tra i tifosi. Gli anni 90 sembrano essere gli anni della svolta, vista anche la promozione in Serie B, ma purtroppo non sarà così: una sera d’agosto del 94, mentre la squadra è in ritiro a Norcia, si scopre che i bonifici dei neoacquisti non sono mai neanche partiti da Terni, sicché questi vengono rispediti alle vecchie società di appartenenza; come se non bastasse, esce inoltre fuori un debito di 100 milioni di lire. Il campionato comunque inizia, ma la squadra è condannata sin dal principio al ritorno in C1. I rossoverdi ottengono appena 4 vittorie e solo un contributo del comune di Terni per garantire l’esercizio provvisorio consentirà alla Ternana di terminare il campionato ed evitare la radiazione a torneo in corso. Il gruppo di imprenditori che rileverà dall’asta fallimentare il club umbro, nonostante avesse fornito garanzie sul suo riequilibrio economico, si vide costretto a iscriverlo alla Serie D. La risalita della nuova società sarà lenta, ma arriverà grazie anche al lavoro in panchina di Luigi Del Neri, che porterà la squadra nuovamente in Serie B.

La rosa 88-89, che ottenne il ritorno in Serie C1 grazie alla vittoria nello spareggio contro il Chieti

Dal 2000 ad oggi

I primi anni del nuovo millennio vedono la Ternana stabilmente in Serie B. Nel 2006 però la squadra non riesce ad ottenere i risultati sperati, tornando nuovamente in Serie C, dove resterà fino alla stagione 2011-12, anno in cui tornerà a calcare i campi della serie cadetta. Dopo una serie di ennesimi problemi finanziari, che porteranno la squadra nuovamente sull’orlo del fallimento, nel 2017 la società viene acquistata da Stefano Bandecchi, proprietario dell’Università degli Studi “Niccolò Cusano”, il quale ne assume la gestione quale patron e insedia alla presidenza Stefano Ranucci. A seguito del passaggio di proprietà si verifica anche un punto di svolta nell’identità del club umbro: il nome dell’ateneo di Bandecchi viene integrato in quello della squadra rossoverde, che cambia ufficialmente la propria denominazione sociale in Ternana Unicusano. Nonostante le promesse di un campionato sfavillante, la nuova Ternana non riesce a soddisfare le aspettative dei tifosi, e nella stagione 2017-18 torna nuovamente in Serie C. Nel 2018 la squadra torna a chiamarsi Ternana Calcio, e nell’ultima stagione giocata, i rossoverdi non riescono ad andare oltre l’undicesimo posto.

La probabile formazione

Ma come scenderà in campo la Ternana nella sfida di domani contro la Roma? Per saperlo abbiamo interpellato Emanuele Lombardini, giornalista del sito calciofere.it:

“Specifichiamo intanto che il club ha deciso di rinnovare completamente la rosa della squadra. Fazio è andato alla Juve Stabia in cambio di Viola. Anche Boateng è pronto a lasciare Terni, mentre Marilungo ha da poco rinnovato. In questo momento il club è alla ricerca di una punta e di un trequartista. Per quanto riguarda la possibile formazione, molto dipende dal recupero di alcuni giocatori. Un ideale 11, con modulo 4-3-1-2 o 4-3-3, vede Iannarelli in porta, Parodi e Mammarella sulle fasce con centrali di difesa Bergamelli e Suager. A centrocampo Defendi, Paghera e Salzano. Come trequartista, Furlan e davanti Marilungo e Ferrante“.

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