Il tecnico portoghese ha già conquistato tutti per la voglia di fare
Paulo Fonseca, sereno e al tempo stesso moderatamente insoddisfatto, dà la sua versione sulla Roma attuale. Lo fa dopo il 6° test, in teoria il più impegnativo perché il 1° contro una formazione di serie B (il Perugia, però, ha iniziato a lavorare 10 giorni più tardi dei giallorossi e in panchina, anche lì, c’è un nuovo tecnico). Il portoghese è così sincero che, nel bel mezzo della conferenza stampa, spinge il tasto stop. Chiarisce in pubblico di non voler elencare gli aspetti che ancora non gli piacciono. È convincente, perché dà l’impressione di essere incontentabile. Ma probabilmente la lista è davvero lunga. Meglio non mettere in apprensione la platea. Vale la pena ascoltarlo e non solo per una questione di rispetto. Perché è di una semplicità mostruosa quando rivela dove nelle prossime settimane è doveroso e obbligatorio intervenire. Lui in campo e Petrachi sul mercato.
“Il Perfezionista” è a Trigoria e bisogna dargli retta. Come fanno i giocatori, pure Dzeko con la valigia pronta. Lo ascoltano e lo seguono. E si impegnano, ci mancherebbe. Il pressing di gruppo è l’esempio che la squadra si applica. All’assalto del fortino avversario, come viene chiesto loro dalla panchina. «La squadra deve essere sempre coraggiosa».