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Stazza e talento. Ecco chi è Nikola Kalinic, il centravanti che vuole ritrovare la via del gol (FOTO/VIDEO)

Un passato in Serie A, tra Fiorentina e Milan, che lo rende un’arma in più per l’attacco di Fonseca. Scopriamo insieme chi è il croato arrivato a Roma

Gli ultimi momenti della sessione estiva di mercato hanno regalato a Paulo Fonseca nuova linfa, sopratutto in attacco. Ieri è stata la giornata di Mkhitaryan, arrivato con una trattativa lampo di poche ore. Ma la sera prima a Fiumicino è arrivato a Roma anche un altro nome, ben conosciuto in Italia: Nikola Kalinic. L’attaccante croato, in prestito dall’Atletico Madrid, può essere l’uomo in più dell’attacco giallorosso, sia per far rifiatare Dzeko che (perché no) duettare con il bosniaco.

Gli inizi

Un giovanissimo Kalinic con la maglia dell’Hajduk Spalato

Nikola Kalinic nasce a Salona, in Croazia, il 5 gennaio del 1988. All’età di 10 anni entra a far parte delle giovanili dell’Hajduk Spalato, con cui resta fino al 2005. Nel 2006 viene ceduto al Pula, con cui esordisce giovanissimo nella massima serie croata. Dopo il passaggio al Sebenico, l’Hajduk decide di dare fiducia al giocatore e lo riporta a casa. Kalinic non deluderà il club e i tifosi spalatini, ripagandoli con due stagioni straordinarie. Aiuta il club dalmata a raggiungere il quinto posto nella stagione 2007-08, e in quella successiva, grazie ai suoi 15 gol in campionato, ottiene il secondo posto, dietro alla Dinamo Zagabria di Mario Mandzukic.

 

Nell’estate del 2009 viene ceduto al Blackburn per 7,5 milioni di euro. Con il club inglese il giocatore resterà due anni, non i migliori della sua carriera. Le difficoltà sono tante, e Kalinic non riesce ad ambientarsi appieno in Inghilterra. Concluderà la sua esperienza oltremanica con 13 reti in 53 presenze totali.

La parentesi inglese al Blackburn è la più difficile nella carriera di Kalinic

Gli anni al Dnipro e l’approdo in Italia

Dopo la parentesi inglese, non proprio positiva, Kalinic arriva in Ucraina, al Dnipro, a costo zero. Sono gli anni della maturità calcistica del giocatore: nelle quattro stagioni con la maglia biancoblu ottiene ottimi risultati, esordendo anche in Champions League: l’annata più prolifica si rivela essere quella del 2014-15, in cui realizza 19 reti in 48 partite, tra campionato, coppa e Europa League. Nella sua ultima stagione al Dnipro arriva anche in finale di Europa League, in cui segna il gol del momentaneo vantaggio degli ucraini contro il Siviglia (la partita terminerà 3-2 per gli spagnoli).

Con lo sbarco al Dnipro arrivano anche i primi successi in Europa League

Nell’agosto 2015 arriva in Italia. La Fiorentina lo acquista per 5 milioni di euro, concedendogli la maglia numero 9, in passato indossata dalla leggenda Gabriel Omar Batistuta. Kalinic ripaga la fiducia dei viola mettendosi in mostra nel suo biennio d’oro: mette a segno una storica tripletta contro l’Inter capolista a San Siro, decidendo le sorti del match, e chiude la sua prima annata italiana siglando 13 reti in 42 incontri. Nella stagione successiva si rende ancor più protagonista dell’attacco fiorentino, infilando il pallone in rete per 15 volte in campionato e 5 in Europa League.

Il “biennio d’oro” sulle sponde dell’Arno

I due anni alla Fiorentina lo rendono uno dei nomi più appetibili sul mercato: alla fine a spuntarla è il Milan: il giocatore viene ceduto in prestito con obbligo di riscatto, ma le aspettative riposte in lui non vengono ripagate. E’ forse la stagione peggiore di Kalinic fino a quel momento, dato che non riesce ad andare oltre le 6 reti nelle 41 presenze stagionali.

Kalinic con la maglia del Milan

L’Atletico Madrid e il prestito alla Roma

Dopo la stagione deludente con la maglia del Milan, il giocatore sceglie la Spagna come sua nuova casa. L’Atletico Madrid lo compra a titolo definitivo nell’agosto del 2018, ma anche con i Colchoneros le sue prestazioni mancano di brillantezza e lucidità: segna appena 4 gol nella sua unica stagione, troppo pochi per un giocatore come lui. E ora? Ora c’è la Roma: il ds Petrachi ha voluto puntare su di lui come vice Dzeko, forte del fatto che Kalinic conosce bene il campionato italiano, avendolo vissuto da protagonista.

L’ultima avventura di Kalinic prima di scegliere la Roma: l’Atletico Madrid

Caratteristiche tecniche

Forte della sua corporatura, che lo rende un giocatore difficile da buttare giù, Kalinic può essere considerato il classico centravanti di sfondamento, ma non solo. Come il suo connazionale Mandzukic, è un giocatore che sa giocare anche spalle alla porta, e che predilige arretrare per aiutare la squadra durante la manovra difensiva. Inoltre è un discreto assitman, cosa che potrebbe fare comodo a Fonseca, qualora decidesse di schierarlo in tandem con Dzeko. Altra caratteristica di Kalinic è l’eleganza: nonostante una stazza fisica possente, è un giocatore dotato di un ottimo palleggio, in grado di stupire con giocate sopraffine.

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