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Budel: “Fazio non andava espulso. Fonseca? Lo apprezzo molto”

“Con il Napoli sarà una bella partita”

L’ex centrocampista Alessandro Budel, con 132 presenze in A e 275 in B alle spalle, è stato intervistato nel Match Program in vista della gara tra Roma e Napoli.

Queste le sue parole:

Che centrocampista è stato Alessandro Budel?
“Un classico regista che dettava i tempi di gioco, il punto di riferimento per i compagni al centro del campo, il classico metodista, non velocissimo, con caratteristiche tipiche di quel ruolo”.

Un po’ come?
“Mi avevano avvicinato ad Albertini… sono cresciuto nelle giovanili rossonere. Nella Roma di oggi forse chi ha le caratteristiche più simili potrebbe essere Veretout”.

Qual è stato il momento più bello da calciatore?
“Sicuramente l’esordio a San Siro con la maglia del Lecce, per me milanese, nonostante la sconfitta. Era un momento che avevo sempre sognato. Poi su tutto la vittoria del campionato con il Brescia e l’arrivo in serie A. Una grande cavalcata”.

Come mai la scelta di fare il commentatore in TV?
“È accaduto per caso, mi hanno chiesto di ‘fare un provino’ nel commentare una partita a Cremona in Serie B e da lì ho preso il via. Lo faccio volentieri, è il modo per rimanere legato al mondo del calcio. Commentare nel week end le partite è compatibile con il lavoro che svolgo durante la settimana. Inoltre, mi permette di vedere giocare tante squadre, molte di più di quelle che vedevo da giocatore. È una avventura che mi è piaciuta da subito”.

Di cosa si occupa durante la settimana?
“Ho una azienda che produce borse per grandi brand. Prima se ne occupava totalmente mio padre, ma da quando ho smesso sono entrato a tempo pieno in azienda, negli ultimi anni siamo cresciuti molto. Ho avuto anche una breve parentesi da allenatore, ma non era compatibile con il mio impegno da imprenditore”.

Ci racconta l’esperienza in panchina?
“Breve, ma intensa, ho allenato da vice per una ventina di giorni il Feralpisalò, di Damiano Zenoni, abbiamo fatto i play off per salire in B, ma poi ho dovuto lasciare perché era impossibile conciliare il lavoro sul campo e quello fuori di cui ho parlato”.

Parliamo un po’ di Roma, che partita ha visto ad Udine?
“Una grande Roma, con pochissimi difetti. Anche quando è rimasta in dieci non ha subito il colpo, anzi nel secondo tempo ha spinto ancora di più con grande qualità e organizzazione di gioco. Una Roma che se dovesse continuare su questa strada, potrebbe diventare una grande sorpresa della stagione”.

Fazio andava espulso?
“Assolutamente no. Io so che l’arbitro non sarebbe potuto andare a rivedere l’episodio. Valutando di nuovo l’azione certamente Irrati sarebbe tornato sui suoi passi. Non è stata la velocità, ma l’entità dell’azione ad essere stata male interpretata. I due sono andati sulla palla insieme, addirittura Fazio ci arriva prima di Okaka, ma l’argentino non è da espellere. Credo che Irrati sia stato ‘fregato’ dal fatto che Fazio sembrava poter riprendere il pallone, ma poi si è trovato in ritardo e l’arbitro ha sbagliato valutazione”.

Come è migliorabile il VAR, a suo parere?
“Come ho detto sopra, dando la possibilità all’arbitro di rivedere alcune azioni. Ad oggi sono stati fatti grandi passi avanti, i gol fantasma sono spariti, il fuorigioco non si può più sbagliare. Oggi se il colpo c’è stato non se ne può invece valutare l’entità”.

Sabato, Roma-Napoli alle 15: che gara sarà?
“Mi aspetto una bella partita. Il Napoli come squadra mi piace molto. Purtroppo ogni anno incappa in qualche passo falso, quest’anno contro Cagliari e Spal ha perso punti e per ambire alle prime posizioni diventa un problema.

Negli scontri diretti è sempre una squadra ambiziosa, che mette in difficoltà chiunque.
“La Roma arriva con uno stato mentale da grande squadra. Sta bene sotto tutti gli aspetti e può mettere in grande difficoltà il Napoli. Non sarà facile, ma la Roma deve cercare di portare a casa questa gara”.

Il suo giudizio su Fonseca?
“Mi piace tanto. Lo seguo anche nelle interviste e lo apprezzo proprio come persona. Apprezzo la sua filosofia di gioco. È una personalità che fa bene al nostro calcio e lo sta dimostrando. La sua mano è evidentissima nel gioco che fa la Roma, si vedono le sue idee messe in campo. Tutti in partita sanno cosa fare, sono organizzati, non buttano mai via la palla e cercano sempre di giocare in uscita con grande qualità”.

La gara si vince con un gioco d’assieme o il colpo di un singolo?
“Come successo ad Udine, dove sono entrati entrambi i fattori. La Roma ha giocato da grandissima squadra, unita, che non ha mai sofferto. Poi le qualità dei singoli hanno fatto la differenza: Pastore, Zaniolo, Dzeko, sono quei giocatori che ti possono risolvere la partita in ogni momento e inoltre fanno giocare benissimo la squadra. Il risultato è sempre l’insieme di entrambe le cose, ma certo la Roma ha dei singoli di valore assoluto”.

Quali sono gli obiettivi di questa Roma?
“L’obiettivo Champions è alla portata del gruppo di Fonseca. Non voglio dire lo scudetto perché al momento la Juve è ancora più forte. Forse l’Inter ha qualche ricambio in più, ma non ha nulla da invidiare ai giallorossi. Questa squadra con il valore aggiunto dell’allenatore merita un posto in Champions. Il valore della rosa è fuori discussione, deve solo lavorare sulla continuità”.

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