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La nazionale azzurra, stravolta dai cambi, strapazza l’Armenia per 9-1. Decisive le presenze di Immobile e Zaniolo, entrambi a segno con una doppietta

E’ il momento dell’Italia. Straripante e insaziabile. E di Mancini. Che chiude il suo straordinario 2019 con l’ennesimo record e l’ultima abbuffata: en plein nell’anno solare, con 10 vittorie successi in 10 partite delle qualificazioni europee, raccolto mai visto nella storia azzurra. L’11° successo consecutivo è anche il più largo: 9-1 contro l’Armenia, primato assoluto dunque migliorato, a certificare la bontà nel nuovo corso. L’impronta del ct è d’autore. La Nazionale, giovane e allegra, entusiasma il pubblico allo stadio e coinvolge chi sta a casa davanti alla tv.

La Nazionale di scorta (7 i cambi dopo la vittoria di venerdì a Zenica contro la Bosnia) convince, dunque, quanto quella titolare. Mancini, in attesa del sorteggio del 30 novembre a Bucarest, ha la conferma di avere almeno un’alternativa di primo piano in ogni ruolo per Euro 2020. Soprattutto Immobile che, efficace e altruista, recita da capocannoniere pure in azzurro, e Zaniolo che, utilizzato sia da esterno alto sia da centrocampista, è comunque decisivo, ricamando nel gioco e inquadrando la porta. Doppietta per il centravanti e anche per il jolly (prime reti con l’Italia). Bene anche Di Lorenzo da terzino destro, conferma di Tonali da aiuto regista accanto a Jorginho.

Ottimo Chiesa: assist, gol e 2 pali. E l’esordiente Orsolini si fa trovare pronto, anche come realizzatore. In meno di 60 secondi, tra l’8° e il 9° minuto, l’Italia chiude il match di Palermo. E le firme sono di chi vuole punta a essere protagonista anche in Nazionale come lo è nel club. Al vantaggio pensa Immobile: colpo di testa su cross dalla destra di Chiesa. Il portiere Ayrapetyan ritarda l’uscita, ingannato dall’indecisione di Hambratsumyan. Facile il tocco del centravanti che subito dopo verticalizza per Zaniolo che piomba in area e e tocca elegante per il raddoppio. Esultanza di gruppo, in campo e fuori. Immobile va ad abbracciare l’amico Belotti, suo principale rivale. La staffetta di Mancini, esalta i suoi finalizzatori. Zaniolo, invece, corre dal suo capitano Florenzi: altro abbraccio. Barella, intanto, usa il solito dinamismo per rendere inutile il muro alzato dall’Armenia: il 5-4-1 crolla prima della mezzora. Lo riporta Il Messaggero.

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