Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

La Roma tornerà domenica in campo dopo la pausa. Fonseca dovrà essere bravo a gestire la sua rosa, ora quasi a pieno organico dopo mesi di KO

Alla luce delle due sconfitte che hanno preceduto la pausa (Moenchegladbach e Parma) e che hanno proiettato al momento la Roma fuori dalla zona Champions (è sesta) e a rincorrere nel girone di Europa League (dov’è terza a due gare dal termine), sarebbe ingiusto dimenticare il lavoro di Fonseca nell’emergenza. Poche mosse ma efficaci per la riqualificazione del gruppo, evidenti nel trittico Milan-Udinese-Napoli. A partire dalla scelta di impiegare un terzino più fisico a destra (Spinazzola o Santon), passando per Mancini mediano nel 4-1-4-1 in proiezione difensiva e rispolverando Pastore che ai più sembrava ormai un calciatore destinato a campionati esotici. Ora, però, il momento del bisogno è finito ed è quantomeno curioso capire come si comporterà il tecnico. Non tanto nel turnover che ha dimostrato, prima dell’ecatombe d’infortuni in serie che ha colpito la rosa, di saper e voler attuare (5 o 6 cambi nelle prime due gare con Basaksehir e Wolfsberger tra Europa e campionato). Quanto invece nel modulo e soprattutto nell’atteggiamento tattico.

La Roma nell’emergenza s’è riscoperta più guardinga, meno spettacolare e ha dato il meglio di sé quando ha incontrato squadre che hanno accettato di fare la partita e non chiudersi. Cosa accadrà adesso che avrà di nuovo la qualità a disposizione? La mossa che viene scontata pensare è arretrare Mancini (al posto del titubante Fazio) vicino a Smalling e spostare Pellegrini di nuovo a centrocampo, per non perdere il momento-sì del Flaco. Ma Lorenzo, dopo esser stato schierato nelle prime due gare di campionato proprio in quel ruolo, è esploso come trequartista, regalando alla Roma un’impronta più aggressiva e spavalda (con tanto di assist a ripetizione ai compagni: 4 in 7 partite) di quanto sia riuscito all’argentino. L’idea che ha di Mkhitaryan («non sono qui per fare il turista. Sono qui per aiutare la Roma a raggiungere qualcosa. A fine stagione deciderò se rimanere», ha detto l’armeno), il tecnico l’ha invece confessata nelle poche battute rilasciate qualche giorno fa a Nyon: “Il ritorno di Miki può aiutare molto Dzeko”. In effetti a pagare il ko dell’armeno (e di Pellegrini) è stato soprattutto Edin. Il bosniaco, dopo il Lecce, ha segnato soltanto al Milan: 6 gol nelle prime 7 gare stagionali, 7 su 9 fino alla trasferta in Salento, appena 1 su 9 (considerando che all’andata col Wolfsberger non è entrato) sino all’attuale pausa. Mkhitaryan è però un calciatore diverso da Kluivert, meno propenso a cercare la profondità. Senza contare che sul versante opposto Under ora è dietro a Zaniolo. Lo riporta Il Messaggero.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Friedkin
Al fischio finale di Roma-Milan i Friedkin si sono lasciati andare: ennesima semifinale europea raggiunta...
De Rossi / Roma-Milan
Lo storico ex portiere Dino Zoff ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport ed ha...
Roma-Milan
Con la quinta semifinale europea negli ultimi sei anni, la Roma tiene alto il nome...

Dal Network

  Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio,...

Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del 2025,...
Il mondo del calcio si appresta a introdurre un cambiamento regolamentare di potenziale portata storica...

Altre notizie