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“Roma, Diawara ora al top. Ecco perché i club lo scartavano”

Le parole di Robert Visan, il talent scout che scoprì il giocatore e decise di portarlo in Italia nel 2013: “La sua personalità era fuori da ogni logica”

Amadou Diawara sta stupendo tutti, ma le sue qualità sono fuori discussione. A raccontare di come il centrocampista guineano sia arrivato ad essere il perno del centrocampo giallorosso è Robert Visantalent scout e agente che nel 2013 lo scoprì in Guinea e lo portò in Italia. Lo sbarco in Italia è stato complicato, Diawara era ancora minorenne e le rigide regole della Federazione sugli extracomunitari lo avevano fermato per un anno: “Quando il San Marino calcio lo prese si allenava, ma inizialmente non poteva giocare. È stato un anno di sacrifici, sia del ragazzo, ma non solo: io e il presidente del club lo abbiamo sostenuto economicamente perché credevamo fortemente in lui. Gli compravamo persino i biscotti per la colazione”.

“In quel momento complicato per le questioni burocratiche gli abbiamo sempre dato fiducia, anche quando gli osservatori di due grandi club italiani lo andarono a visionare per poi scartarlo perché considerato ‘lento’. Ma non solo, uno dei talent scout disse che Amadou aveva una gamba più corta dell’altra! È una storia che ancora ricordo con i miei amici, e che continua a farci fare grandi risate”. 

“Ho cominciato a lavorare per cinque anni in Brasile, perciò quando mi sono spostato in Africa ho intravisto in lui un talento più raffinato, più sudamericano. Era un ragazzo molto umile, con tanta voglia di lavorare. Impressionava la sua forza agonistica. Un giorno chiamai Pantaleo Corvino – quando ancora non era al Bologna – e gli dissi: ‘C’è un ragazzino nel San Marino che è incredibile…’. Portai Diawara per alcuni giorni nella scuola calcio di Corvino a Lecce (la prima e l’unica volta), e da lì partirono delle leggende che fu proprio lui a scoprirlo, ma non è vero. Corvino ha il merito di aver creduto nel ragazzo, portandolo poi al Bologna”.

“Nel ritiro estivo a Castelrotto Amadou si giocava il posto da titolare con Crisetig. Io lo seguivo ovunque, compresi gli allenamenti, e per stimolarlo gli dicevo: “Crisetig è troppo forte, sarà dura competere con lui…”. Qui ho scoperto anche la forza caratteriale di Diawara, che mi ha risposto immediatamente: “Roby, io sono più forte”. La sua personalità era fuori da ogni logica”. 

Un anno al Bologna, poi il passaggio al Napoli e un rendimento in crescita fino alla tormentata passata stagione: “Sono molto felice del suo percorso ammette Visan -. Professionalmente mi sento in parte partecipe della sua crescita. Lo ha aiutato anche Delio Rossi che gli ha insegnato tantissimo, soprattutto sulla tecnica”. Una storia, quella tra Diawara e Visan, interrotta bruscamente da questioni legali, ma il talent scout che lo ha scoperto spera un giorno di riceve il giusto riconoscimento: “Anche se le nostre strade si sono separate sono contento per lui e gli auguro tutto il bene del mondo. Mi auguro che un giorno possa ringraziarmi, sono ancora in attesa di un suo messaggio o di una telefonata… Penso di meritarmi almeno un grazie”. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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