Durante i mondiali del 2006 perse il figlio, a cui promise sul punto di morte di vincere un trofeo con il Monterrey. Quella promessa si potrebbe avverare
Antonio Mohamed, allenatore del Monterrey, in gran parte del mondo è divenuto famoso per il gesto poco elegante rivolto a Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool, durante la semifinale del Mondiale per club. In America latina, però, l’argentino è famoso per tutt’altro.
Durante i mondiali del 2006 Mohamed girò tutta la Germania per assistere alle gare della sua Argentina. Percorrendo l’autostrada A4 tra Dresda ed Eisenach, a bordo di un caravan con il figlio Farid e tre amici, a un certo punto viene tamponato da un’auto sopraggiunta a velocità elevatissima. Per lui nessuna grave conseguenza, a parte una frattura alla gamba. Il bambino di nove anni, invece, morirà pochi giorni dopo all’ospedale di Jena. In punto di morte fece una promessa al piccolo: riportare il Monterrey a vincere il titolo messicano, stavolta da allenatore.
Superata la tragedia, Mohamed prosegue a cimentarsi in panchina. Facendo la spola fra Argentina e Messico, nel 2010 ha vinto la Copa Sudamericana con l’Independiente e nel 2012 e 2014 ha conquistato il Torneo Apertura, rispettivamente con il Club Tijuana (alla prima affermazione in assoluto) e il Club América.
Questa notte “El Turco” ha fatto piangere gran parte dell’America latina: il Monterrey è campeon de Mexico, dopo aver vinto ai rigori la doppia sfida contro il Club America. La cosa più bella: aver mantenuto quella promessa fatta tredici anni fa a suo figlio Farid.