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Stadio Roma: addio Tor di Valle. Il nuovo stadio dell’As Roma si farà ma a Tor Vergata

E’ accordo fatto – mancherebbero sole le firme – tra il nuovo proprietario della Roma, il texano Dan Friedkin e il concessionario dei terreni del’Università di Tor Vergata, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone

Secondo i bene informati, dopo anni di attesa e di silenziosa opposizione a Tor di Valle, Caltagirone si sarebbe preso la rivincita su Ignazio Marino e la “strarivincita” su Virginia Raggi, suggellando l’accordo che dovrebbe far partire le ruspe addirittura entro fine anno con una clamorosa apparizione in tribuna autorità in occasione del derby di domenica scorsa Roma-Lazio.

Caltagirone in tribuna autorità al dervy Roma-Lazio
Avvolto in un cappotto nero e al fianco dell’inseparabile compagna Malvina, domenica il nemico pubblico numero 1 di Virginia Raggi e del Movimento 5 Stelle, sarebbe comparso all’improvviso è comparso in tribuna nel segno della liturgia imprenditoriale che prevede una gestione oculata delle apparizioni dettate o dal protocollo,oppure dalla firma simbolica di un “affare”. Ha salutato confidenzialmente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e poi si è goduto l’incontro di calcio.

Il nuovo stadio chiavi in mano
E i rumors sono esplosi. Mai avvezzo a presenze casuali, Caltagirone avrebbe chiuso l’accordo con la nuova proprietà, fornendo la disponibilità chiavi in mano alla realizzazione in tempi strettissimi del nuovo stadio secondo o schema avviato nel 2011 tra l’allora sindaco Gianni Alemanno e il predecessore di James Pallotta, mr Di Benedetto. Grazie alla convenzione assegnata con gara europea nel 1987, i terreni dell’Università di Tor Vergata sono nella piena disponibilità del consorzio di imprese della Vianini Lavori e di altre 9 imprese e per realizzare lo stadio non c’è alcuna necessità di dover seguire l’iter della Legge sugli Stadi, la dichiarazione di pubblica utilità del Comune di Roma e il tremendo iter urbanistico della conferenza dei Servizi e della variante al Piano Regolatore. Nulla di nulla, terreno disponibile, collegamenti stradali pronti e trasporto pubblico garantito dalla Metro C e da un possibile prolungamento della Metro A da Anagnina, progetto tra l’altro che risale al Giubileo del 2000 e mai realizzato per la ristrettezza dei tempi.

Raggi e il Comune tra processi e carte impossibili
Così mentre Raggi e il Comune si dibattono tra processi, new diligence, delibera misteriose e annunci che hanno come unico obiettivo quello di non toccare nulla sino alla conclusione dell’iter processuale, Caltagirone si prende la sua rivincita e vede avverarsi la profezia contro lo stadio di Tor di Valle “non si farà mai” sussurrata quando Ignazio Marino portò in Consiglio Comunale la delibera di pubblica utilità. Poi venne Raggi e il gran tessitore delle cose romane riuscì a convincere l’assessore Berdini a sposare la causa di Tor Vergata. Lo riporta “affariitaliani.it“.

QUI L’ARTICOLO INTEGRALE

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