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Totti: “Avrei voluto vincere il Pallone d’Oro. Io e Del Piero potremmo ancora dire la nostra”

Doppia intervista agli ex capitani di Roma e Juventus

Francesco Totti, bandiera della Roma, e Alessandro Del Piero, bandiera della Juventus, sono stati ospiti di “#CasaSkySport“, trasmissione in onda su Sky Sport 24, nella quale hanno risposto a diverse domande:

Vi rendete conto di quanti cuori avete scaldato? Avete mai sentito questa responsabilità?
Del Piero: “L’abbiamo vissuta di persona. Francesco per la Roma e io per la Juventus. Poi insieme in Nazionale abbiamo vissuto questa sportività e questa vita insieme da leader e capitani ad un certo punto. Rappresentavamo un movimento in maniera generale, questa responsabilità è sempre stata attiva nelle nostre dichiarazioni e comportamenti. E’ una cosa di grande spessore, abbiamo fatto qualcosa di importante per le nostre società e per il calcio in generale”.

Il tributo a Del Piero al Bernabeu?
Del Piero: “Quando vivi una partita in uno stadio come quello e contro una squadra così non capisci quello che succede. Col passare del tempo capisci che è una dimensione fantastica, quando un pubblico così delicato ti dà il suo riconoscimento. L’ho ricordato proprio pochi giorni fa, è vincere un trofeo, non solo una partita”.

La prima volta che hai visto Totti quand’è stata?
Del Piero: “Credo fosse in Nazionale. Non mi ricordo un momento diverso. Arrivavamo entrambi belli sbarbatelli, giovani. Rappresentavamo due mondi un po’ diversi, con diverse tensioni che si portavano dietro, diverse rivalità ma un grande rispetto reciproco. Sapevamo di far parte di qualcosa di importante. Rincorrevamo il nostro sogno. Ad un certo punto lui per me, come io per lui, era un avversario da battere e un compagno in nazionale. Anche senza parlarci ci capivamo molto, vivevamo contemporaneamente certe similitudini. La Roma è diversa dalla Juve, con uguali pressioni”.

Del Piero, cosa ti viene in mente sul 9 luglio?
“Un senso di completezza. Non riuscirei neanche a descrivere. Non potrei descrivere in maniera diversa questo momento. Farlo per l’Italia, per come viviamo noi il calcio è un qualcosa di unico. E’ il massimo della soddisfazione interna che puoi avere”.

Totti, sei stato uno dei pochi uscito applaudito da San Siro.
“Penso che sia una cosa differente. Uscire tra gli applausi in uno stadio che non sia l’Olimpico. Esci fuori e ricevi questo omaggio da delle persone che per loro il calcio è passione. Farli contenti per noi è motivo di orgoglio”.

Avete il rimpianto di non aver mai vinto il Pallone d’Oro?
Totti: “Il Pallone d’Oro è un premio che tutti i giocatori cercano di vincere, ma non è semplice. Io avevo meno possibilità di vincerlo rispetto ad Alex, Roma è una piazza particolare. Non potevamo vincere sempre scudetti o Coppe dei Campioni. E’ un trofeo che avrei voluto, perché no?”.

Del Piero: “E’ un trofeo ambizioso per tutti. Le dinamiche per vincerlo sono particolari e sono cambiate nel tempo. Non ho rimpianti, ci sono stati un paio di anni in cui ci sono andato molto vicino. Non è accaduto, non so per quale motivo, e uno volta pagina. Non toglie il sonno la notte ecco”.

Quante volte avete ripetuto le barzellette?
Totti: “La barzelletta è questa, averci messo una serata intera per registrare”.

Del Piero: “Siamo riusciti a creare questo pezzo di filmografia unico (ride, ndr)”.

Vi è mai capitato di dire uno all’altro di calmare i difensori avversari?
Totti: “Parlavamo direttamente coi difensori (ride, ndr)”.

Buffon chiede se c’è posto nella Nazionale delle Leggende.
Totti: “Non c’ha niente da fare proprio eh? (ride, ndr)”.

Del Piero: “Noi siamo pronti, con qualche chilo in più onestamente. Appena riapre, Francesco giocherà a Padel e io mi inventerò qualcosa. Ci siamo, sempre pronti”.

Totti: “Se sta bene è giusto che continui…”.

In Nazionale poteva esserci un Totti-Del Piero?
Totti: “Ci poteva stare, siamo due giocatori simili e allo stesso tempo diversi. Alex ed io abbiamo giocato anche esterni, potevamo fare la prima punta o la seconda. Alcuni mister non le hanno viste e hanno deciso di scegliere o uno o l’altro. Noi eravamo a disposizione con umiltà e rispetto l’uno nei confronti dell’altro, la scelta del mister veniva rispettata”.

Del Piero: “Lo abbiamo fatto tante volte con Trapattoni. Purtroppo con un Mondiale che è finito come è finito. Non è andata come doveva andare. Personalmente c’è grande rammarico, penso anche per Francesco. La voglia di sperimentare un po’ di più c’è stata sempre. Quando giocavamo insieme non è andata neanche così male in altre occasioni”.

Nel Mondiale del 2006 la lotta per il ruolo si è intromessa nella vostra amicizia?
Del Piero: “No, assolutamente no. E’ stato vissuto tutto in maniera totalmente aperte per quelle che erano le dinamiche della squadra. Eravamo un gruppo unito. Ognuno portava avanti le proprie idee. Francesco arrivava dall’infortunio, c’era un Mondiale in ballo e non abbiamo dato spazio a egoismi fra di noi”.

Totti: “Non sarà una partita o una scelta dell’allenatore a toglierci l’amicizia”.

Parli al presente?
Totti: “Ancora potremmo dire la nostra io e lui. Il problema è che non tutti pensano con la nostra testa”.

I vostri addii?
Totti: “E’ stata una giornata abbastanza inusuale, non pensavo che la gente potesse arrivare fino a questo punto. Non dico che la metto al paragone dello Scudetto o al Mondiale, ma la metto anche davanti. Non potrò mai trovare le parole. Fare il giro di campo e vedere che quella gente piangeva tutta significa che è amore tra me e loro e nessuno me lo toglierà mai di di dosso”.

Del Piero: “Potrei fare copia e incolla delle parole di Francesco. L’onda emotiva ti coinvolge. Per quello definiamo certi momenti come più belli di un trofeo o di una vittoria, ti toccano nel cuore e nell’emotività”.

Cosa vi ha insegnato lo sport, il calcio e l’essere campioni?
Totti: “Lo sport è stato tutta la mia passione, il mio sogno fin da bambino. Ho sempre cercato di dare il 100%, questo gioco non è fatto di singoli. E’ un gioco di gruppo, un gruppo che si aiuta e che va in campo per risolvere il tutto nei migliore dei modi. Ti fa stare bene”.

Del Piero: “Dal punto di vista di calciatore lo sport per me è vita, è quello a cui mi sono dedicato con passione. Ho trovato gli equilibri della vita. Devi stare in gruppo con persone simpatiche e antipatiche, devi prendere decisioni. Devi sapere che fai parte di un progetto più grande. Quando lo fai con la passione con cui l’abbiamo seguito noi dedichi la maggior parte del tuo tempo e quasi tutti i tuoi pensieri a questo. Fai sacrifici e li fai fare anche a chi ti sta intorno”.

Cosa consiglieresti ad un giovane? Quanto pesa la fascia?
Del Piero: “Non lo so. Io mi sono sempre ispirato alle persone che mi davano ispirazione come capitani del passato o persone non esclusivamente al mondo del calcio. Persone che godono di un rispetto talmente grande e alto, che hanno fatto scelte talmente forti, che meritavano la mia attenzione”.

Totti: “Il valore della fascia penso che sia tutto. Non è facile portare la fascia di capitano. Ci vuole forza e rispetto per i compagni, devi sempre onorarla. Devi sempre essere presente”.

Un aggettivo su Paolo Maldini?
Totti: “Esemplare”.

Del Piero: “Era sempre disponibile, sempre pronto a dire la sua. Sia da compagno che da capitano. Ha vissuto sempre in maniera fantastica il ruolo”.

Per Zanetti e Maldini, come si fermavano questi numeri dieci?
Zanetti: “Era difficile. Avevano tanta qualità. Totti e Del Piero erano grandi campioni che in qualsiasi momento potevano inventare la giocata. Era sempre complicato, ma c’era il massimo rispetto da parte mia nei loro confronti”.

Maldini: “Se ti guadagni il rispetto puoi anche entrargli duro, questo deve essere lo spirito del calcio (ride, ndr). Con loro in campo ci siamo fatti tante risate”.

Totti: “Soprattutto quando la palla era distante (ride, ndr)”.

Un aneddoto?
Totti: “Ricordo quando dissi a Paolo (Maldini, ndr) che avrei fatto il cucchiaio e lui mi ha guardato pensando che fossi un matto”.

Maldini: “L’unico che ha sbagliato in quella partita sono stato io (ride, ndr)”.

Oggi è l’anniversario dello scudetto del Cagliari. Puoi raccontarci un episodio di Gigi Riva? Specie sul pullman.
Totti: “Per quello che l’ho frequentato era una persona straordinaria. Che in qualsiasi momento della giornata era a disposizione. Per me è stato un punto di riferimento, lo ringrazieremo per tutta la vita”.

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