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Villar: “La Roma qui è come una religione” (VIDEO)

Le parole dello spagnolo

Gonzalo Villar, centrocampista spagnolo della Roma arrivato a gennaio 2020, è stato protagonista di “At Home” su Roma TV.

Come hai affrontato questo periodo complicato?

È stato un periodo un po’ sfortunato, poco dopo essere arrivato e quando stavo iniziando a giocare è iniziata questa situazione. È stato un periodo difficile non solo per me ma per tutti quanti. Per fortuna adesso sembra che sta migliorando e tornando alla normalità. Da quando sono arrivato sono sempre stato solo, ma sono situazioni che noi giocatori vivismo spesso. Andiamo via presto di casa e accettiamo nuove sfide ma per me la Roma è come una famiglia, sono molto felice di stare qui.

L’ultima partita giocata è stata contro il Cagliari, hai fatto un gran prestazione…

Sì, per questo dicevo che è un peccato. Abbiamo vinto 4-3 a casa loro, ho giocato titolare e penso di aver fatto una buona partita. Non posso far altro che continuare a lavorare per la ripresa e per aiutare la squadra.

Com’è stato tornare a giocare?

Avevamo tutti grande voglia di tornare dopo due mesi senza allenarsi e vedere i compagni perciò adesso ci alleniamo duramente.

Gli allenamenti di gruppo saranno un passo importante per tornare alla normalità…

Gli allenamenti individuali sono utili, ma sono diversi rispetto agli allenamenti di gruppo. Sarà importante per tornare a giocare.

Qual è il tuo rapporto con mister Fonseca?

È ottimo, parliamo in inglese perché lui sa già abbastanza bene l’italiano, mentre io sto cercando di migliorare. Tra poco inizieremo a parlare in italiano.

Questo periodo hai sentito soprattutto Carles Perez, arrivato con te a gennaio, che vi siete detti?

È stato abbastanza facile per noi perché ci conoscevamo già dai tempi della nazionale under 21, arrivare con un amico è facile. Lo spogliatoio è incredibile, giocatori come Dzeko, Pellegrini, i capitani, Fazio, Perotti, Pastore stanno aiutando sia me che Carles.

Tu stai studiando, quindi questo periodo ti ha aiutato. Il tuo obiettivo oltre il calcio è laurearti?

Sì, sto studiando economia aziendale. Durante la quarantena ho passato alcuni esami quindi il periodo mi ha aiutato.

La Roma è più di un club, non è così?

Sì, l’ho capito subito dopo due giorni. Ero andato in una pizzeria e un cameriere ha riaccompagnato me e mio padre in albergo. Abbiamo notato con stupore quanto i giocatori della Roma siano amati qui. La Roma è quasi una religione, me la sto godendo sotto questo aspetto. Non vedo l’ora di poter tornare a uscire normalmente di casa e incontrare la gente. È una cosa molto bella.

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