Le chat Whatsapp del pm romano descrivono il suo sistema di potere basato su piaceri
Luca Palamara, magistrato indagato per presunta corruzione, è l’ennesima incarnazione del facilitatore nostrano. L’ennesimo Mr. Wolf, stavolta in toga, che risolve problemi a colleghi, ministri, politici, attori e potenti. La vicenda mostra relazioni opache tra magistrati, condita da incontri segreti e richieste di ogni tipo, biglietti per lo stadio compresi.
Ogni tanto, oltre ai rapporti politici, sul telefono di Palamara balzano fuori rapporti con vip e imprenditori. Oltre a una chat con l’attore Raoul Bova, c’è il rapporto con Mauro Baldissoni, dirigente della AS Roma. Palamara ha il cuore romanista, conosce Ranieri e Spalletti e chiede a Baldissoni i biglietti per le gare dei giallorossi: sia in casa, allo Stadio Olimpico, sia per quelle in trasferta.
Nel 2018, poco prima che venisse aperta dalla Procura di Roma l’inchiesta su presunte mazzette intorno allo Stadio della Roma, ci sono diversi scambi di messaggi tra Palamara e Baldissoni: il magistrato chiede i biglietti per lui e per il figlio per Barcellona-Roma e per Liverpool-Roma. Il 13 giugno, giorno degli arresti di Lanzalone e Parnasi, è Baldissoni a cercare Palamara, il quale propone un incontro privato. Nelle settimane successive, il dirigente giallorosso e il magistrato si incontrano più volte, probabilmente perché Baldissoni preoccupato di possibili sviluppi dell’inchiesta. Ielo, procuratore aggiunto, ha comunque negato di aver fornito dettagli a Palamara. Lo scrive L’Espresso.