Il “no comment” del socio e consigliere del tycoon americano
La Capitale, quest’oggi, si è svegliata con un’indiscrezione che sicuramente sarà argomento di discussione nei prossimi giorni: Joseph DaGrosa, ex proprietario del Bordeaux, sarebbe interessato ad entrare come socio di James Pallotta all’interno del pacchetto azionario dell’AS Roma. Con Friedkin in questo momento sempre più sullo sfondo, lo scenario potrebbe farsi realistico ben presto…
BOCCHE CUCITE – Nei mesi scorsi, l’ex presidente girondino si era interessato al Newcastle, ma dopo la fumata nera nella trattativa per arrivare alla società inglese, nell’ultimissimo periodo ha studiato il dossier legato al club giallorosso, tramite Goldman Sachs. L’imprenditore statunitense, che gestisce un fondo di private equity (la General American Partners con sede a Miami), avrebbe in mente di creare un network di realtà calcistiche ispirandosi alla City Football Group, holding che controlla il City di Guardiola e il New York City. Per coronare questo piccolo grande sogno, l’idea è quella di acquistare entro l’autunno il primo club. Una delle figure di spicco nel lavoro di DaGrosa è certamente Hugo Varela, socio e consigliere del tycoon americano. Raggiunto dai microfoni di SLR, Varela non si è voluto sbilanciare: “La Roma? Mi dispiace, ma su questo non posso rilasciare dichiarazioni, non faccio commenti”.
ESPERIENZA GIRONDINA – Ma per guardare al futuro, bisogna anche conoscere il passato, quindi la domanda sorge spontanea: com’è stata valutata dai tifosi del Bordeaux l’esperienza di DaGrosa al timone del club francese? La risposta è secca: male! Seppur sia durato poco più di un anno e mezzo, il lavoro del vecchio presidente non ha lasciato grandi ricordi, anzi ha deluso senza mezze misure. Le critiche più feroci sono legate alla mancanza di investimenti nel rafforzare una rosa che ha chiuso il campionato scorso al 12° posto in classifica. Inoltre il forte rincaro dei biglietti dello stadio ha mandato su tutte le furie gli ultras girondini. Due motivazioni che basterebbero da sole, ma ce n’è un’altra che potrebbe far poco piacere ai romanisti: non essendo un uomo di calcio, DaGrosa ha seguito le vicende del Bordeaux sempre a debita distanza dalla Francia, delegando il tutto ai suoi collaboratori con risultati molto modesti.
(A cura di Flavio M. Tassotti)