Parla l’ex attaccante giallorosso
Thomas Hassler, per tutti Tommasino. Per via della sua statura ma pure per la simpatia più da italiano che da tedesco. E proprio nel nostro Paese il ragazzo di Berlino dal destro magico ha vestito le maglie di Juve e Roma oltre a laurearsi campione del Mondo nel 1990. A 30 anni di distanza Hassler allena il Preussen Berlin, in Germania. Le sue parole a “Leggo”.
Trent’anni da Italia ’90. Ricorda ancora quei momenti?
“Li ricordo sì, ma sembra una vita fa. Funzionò tutto alla meraviglia, eravamo sereni grazie a Beckenbauer che non ci pressava. Ricordo che gli italiani all’Olimpico tifavano per noi e fu una bellissima sensazione. Tra qualche giorno incontrerò i miei ex compagni, lo facciamo ogni 5 anni”.
Segue ancora la Roma?
“Ho ricordi bellissimi di Roma, un calore eccezionale. A parte la Juve però mi sembra che il livello della serie A si sia abbassato. Ho ammirato l’impresa col Barcellona, per il resto ho visto che sono andati via troppi campioni da Trigoria”.
È vero che ha insegnato a Totti a calciare le punizioni?
“Non so se ha imparato da me, ma ricordo che alla fine di un allenamento si avvicinò un ragazzino e mi chiese se poteva tirarle con me. Certo risposi, ma non sapevo chi fosse. Aveva già il carattere del campione, non aveva paura di nulla. Vederlo smettere è stato triste”.