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Prandelli: “Pochi come Zaniolo. La Roma? La situazione societaria non aiuta”

Le parole dell’ex CT

Cesare Prandelli, ex CT della Nazionale ed ex tecnico del Genoa nella passata stagione, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Non è la Radio – Febbre da Roma:

Quanto è stato difficile questo momento per Lei?
“Per tutto il mondo è un momento difficile purtroppo tutt’ora siamo costretti a vivere con questo virus. Il mio pensiero va a tutte quelle persone che hanno perso un proprio caro a causa di questa pandemia ed è giusto anche ricordare chi ci ha lasciato, ma come per tutte le cose la vita va avanti, e credo che sia giusto cosi. Come per il calcio tutti avevano dei dubbi me compreso, ma appena è ripartito il campionato molte persone hanno avuto il modo di concentrarsi su quei 90 minuti e cosi da potersi creare un oasi felice”.

Secondo lei è giusto considerare l’Atalanta una big del calcio italiano?
“Tutti i complimenti che ora vengono fatti all’Atalanta sono più che meritati. Una squadra come quella bergamasca che negli anni passati veniva considerata una provinciale ora si va a confrontare contro il Psg nei quarti di finale di Champions League, e in Serie A ormai se la gioca con tutte le big del nostro campionato. In Italia delle volte non basta solo spendere tanti soldi per creare una rosa vincente, ma servono idee, programmazione e poi creare un gruppo di lavoro competente e sopratutto capire la realtà dove li circonda. Da quando Gasperini è arrivato a Bergamo ha dato un’impronta, e tutti quelli che arrivano in questa si devono adattare alle sue metodologie”.

Cosa ne pensa della crisi che la Roma ha affrontato in queste settimane?
“Penso che per la Roma abbia passato un momento molto difficile dopo le tre sconfitte consecutive, ma ora credo che stia uscendo da questo tunnel anche grazie alla vittoria contro il Parma. Il problema più grande della squadra giallorossa è la crisi societaria che ormai va avanti da qualche mese, e diventata tutto molto complicato soprattutto quando manca un punto di riferimento ben preciso”.

Cosa ne pensa di mister Fonseca viste le difficoltà che sta attraversando?
“Fonseca è arrivato nel nostro paese con le idee molto chiare, e ho visto una Roma molte padrona del campo, ma soprattutto una squadra consapevole dei propri mezzi. Il problema più grande che forse ha avuto il tecnico portoghese è che in Italia ti prendono subito le misure dopo qualche partita. Il mio pensiero su di lui è che si tratta un tecnico molto preparato, e di una persona molto seria. Quando dovrà decidere di programmare la prossima stagione avrà già uno schema ben preciso nella sua testa che gli permetterà di non ripetere gli errori commessi in questa stagione che sta per terminare”.

Come diceva lei poco fa uno dei problemi della Roma sono le scelte a livello dirigenziale. Lei cosa ne pensa di queste situazioni che si sono create?
“Onestamente in questi mesi alla Roma si sono avvicendate diverse voci, e la vicenda più eclatante è stata la sospensione di Petrachi soprattutto a campionato in corso perché lui era la via di mezzo tra la squadra e la dirigenza, e secondo me cosi diventa un problema per tutti”.

Il Brescia sta lottando per la salvezza la squadra di Lopez ce la farà non retrocedere.
“Il Brescia nelle ultime due partite ha raccolto un solo punto, ma secondo è una squadra viva perché sia con il Genoa che con il Torino ha lottato fino alla fine, e questo non è uno spirito di una squadra che si è rassegnata a retrocedere anzi il contrario. Il calcio ci insegna che alcune squadre hanno perso il campionato all’ultima giornata, e altre invece che a quattro giornate dalla fine erano salve e poi sono retrocesse, e sono dell’idea che finché la matematica non ti condanna bisogna giocarsela sempre, ma soprattutto c’è l’obbligo di onorare la maglia per cui si gioca”.

Che partita si aspetta domani da Tonali e Zaniolo visto che sono i due giovani italiani nei propri ruoli con più talento?
“Personalmente li vedrei molto bene a giocare insieme, e infatti in nazionale questa cosa potrebbe accadere. Per quanto riguarda Zaniolo lui interpreta il suo ruolo in maniera egregia mischiando talento e fisicità insieme, e pochi riescono a fare quello che fa lui. Tonali invece è uno di quei centrocampisti che mette ordine in mezzo al campo in maniera fantastica non mi sorprende che moltissimi club siano interessati a lui, e allo stesso Zaniolo”.

Vorrei chiederle le sue sensazioni sulla nazionale guidata da Roberto Mancini?
“Quando l’attuale CT ha fatto le sue prime convocazioni sembrava che fossero delle provocazioni, e invece lui nella sua testa già aveva in mente tutto il suo progetto ossia quello di partire dai giovani. Quelle si notava già della prime uscite era la consapevolezza che i calciatori avessero capito quale fosse lo spirito della nazionale, ma la cosa che mi ha colpito di più sono state le prestazioni”.

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