“La proprietà è nuova, la rosa è internazionale e c’è uno come Fonseca in panchina: anche in questo caso, i cambiamenti non mancano”
Nicolas Burdisso, ex difensore della Roma, oggi consulente di alcune squadre in Sudamerica, in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato dei giallorossi e del suo futuro.
Milano o Roma, dove la porta la fede?
“Impossibile rispondere, sono squadre che rappresentano periodi intensi e bellissimi della mia vita, che porterò sempre nel cuore. E non posso dimenticare Genoa e Torino. A Milano ho fatto il centrale di difesa, il terzino e il mediano, in giallorosso sono stato più continuo a livello tattico: nel tempo penso di essermi completato”.
Ci parli dell’Inter.
“Una scelta che volli fortemente. Dopo il Boca avevo sul tavolo varie possibilità, quando chiamò Moratti non ci furono dubbi. E sa una cosa? Quando lasciai per andare alla Roma vissi una sorta di trauma: ‘Come avrei potuto sfidare gli amici con i quali ho condiviso così tante battaglie?’, era la domanda che mi ponevo e mi turbava. Tuttavia la nostra professionalità deve andare oltre tutto”.
Cosa manca alla Roma?
“La proprietà è nuova, la rosa è internazionale e c’è uno come Fonseca in panchina: anche in questo caso, i cambiamenti non mancano. Il mister ha le sue idee, che sta difendendo. A parer mio, sta facendo bene: manca poco per il definitivo salto di qualità”.