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Florenzi: “La maglia della Roma è una seconda pelle”

Alessandro Florenzi

“Mi ha fatto crescere come uomo e giocatore, non potrò mai dimenticarlo. Un orgoglio averla indossata”

Alessandro Florenzi ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del PSG. Di seguito le dichiarazioni del terzino romano riguardanti il suo passato ed il suo presente.

Su Vitinia.
“Questo è il quartiere dove sono nato e ho passato l’infanzia. Lo ricordo sempre con piacere, ho amici lì e ancora ci vivono i miei genitori”.

Giocavi con i tuoi amici in una squadra chiamata “La Cantera”?
“Eravamo cinque amici, giocavamo dei piccoli tornei. Eravamo quasi imbattibili, lo ricordo con molto affetto”.

Cosa facevano i tuoi genitori?
“Hanno avuto per più di venti anni un bar dentro il centro sportivo nel quale sono cresciuto. Non era a Vitinia ma era ad Acilia, un altro quartiere a cui sono legato. Passavo lì le mie giornate, c’erano dei campi ed ero sempre là dentro a giocare a pallone”.

C’era un rapporto speciale tra la tua famiglia e la squadra dell’Atletico Acilia?
“Sì, per 20 anni i miei sono stati là dentro e io sono cresciuto lì: è stato il mio parco giochi, loro ci hanno lasciato un pezzo di cuore”.

Il tuo più ricordo più bello alla Roma?
“Ho due emozioni che più mi porto dentro, risalenti all’anno in cui ho fatto il capitano in Primavera: la prima è quella di aver vinto lo Scudetto, la seconda quella di aver esordito in Nazionale. La maglia della Roma è come una seconda pelle, mi ha fatto crescere come uomo e giocatore, non potrò mai dimenticarlo. Sono veramente orgoglioso di essere riuscito a realizzare il mio sogno, che da bimbo nato a Roma e romanista, era quello di giocare per questa fantastica maglia”.

Conoscevi Parigi?
“Sì, ci ero venuto con mia moglie quando eravamo poco più di due ragazzini, prima di Natale. Avevamo 18-19 anni, è stato uno dei nostri primi viaggi fuori dall’Italia. Quando siamo arrivati qui abbiamo subito ricordato quell’esperienza. E’ una città affascinante, una delle più belle al mondo”.

Come sono stati i tuoi primi giorni a Parigi?
“I primi giorni qui sono stati un po’ caotici, è stato tutto veloce perché ero in Nazionale. Per fortuna sono arrivato in un club dove non mi hanno fatto mancare nulla, sono stati bravissimi. Sono riuscito a prendere una bella casa dove potrò sicuramente ammirare le grandi strutture di Parigi”.

Trovi somiglianze tra Roma e Parigi?
“Una cosa che hanno in comune Roma e Parigi è che entrambe le città sembrano un museo all’aperto. Roma lo è di più per i suoi scavi. Ovunque ti giri trovi qualcosa di interessante”.

Cosa scegli tra croissant e focaccia?
“Focaccia”.

Sono più belle le donne italiane o le francesi?
“Mia moglie è la migliore”.

Hai dei posti preferiti a Parigi?
“No, non ho potuto girare molto anche perché ho due bambine piccole. La mattina si svegliano presto per andare a scuola, ma ci sarà occasione per trovare dei buoni ristoranti”.

Cosa rappresenta per te il PSG?
“E’ una delle migliori squadre al mondo, è la storia degli ultimi anni a dirlo. Sono cresciuti tanto, hanno preso giocatori fantastici. Vogliono vincere qualcosa di importante, io cercherò di dare il mio contributo per portare a casa più vittorie possibili e aiutare la squadra”.

Cosa provi quando indossi i colori del PSG?
“E’ sicuramente un grande orgoglio perché è una delle migliori squadre al mondo. Cercherò di fare quello che ho fatto sempre con qualsiasi maglia: dare il 100% e uscire con la maglia sudata”.

Quali sono le tue ambizioni con il club?
“Come ho detto prima, siamo una squadra forte, dovremo cercare di vincere il maggior numero di partite possibili, sia in campionato che in coppa, e arrivare fino in fondo in Champions League”.

Come va la tua integrazione in squadra?
“Sono stato molto fortunato nell’avere in squadra ragazzi come Verratti, Marquinhos, Icardi o Paredes. Con due di loro ho giocato nella Roma. Mi hanno aiutato ad integrarmi in un gruppo ben collaudato, dove tutti sono stati molto  disponibili. Si sono rivelati i campioni che sono anche umanamente”.

Ci sono compagni che ti stanno insegnando il francese?
“Kimpembe cerca di parlarmi in francese, è veramente simpatico e un grande uomo. Con lui ho legato molto”.

Cosa sai dire in francese?
“Bonjourcomme ça va, ça va bien, bon nuit, allez mes gars…”.

E’ il 50° anniversario del club, com’è far parte di questa avventura?
“E’ sicuramente un anno speciale dove tutti vogliamo toglierci grandi soddisfazioni, speriamo di fare un bel regalo a questa società che compie un traguardo storico”.

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