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Costanzo: “Mi mancava solo la Roma: eccola”

“Non svelo nessun segreto se dico che sono romanista da sempre”

“Advisor per le strategie di comunicazione, questa è dizione corretta“. Maurizio Costanzo gongola al telefono. Lui e la Roma. Il contratto di collaborazione, il comunicato ufficiale. Libero finalmente di raccontare quanto la cosa gli piace. “Non avrei mai potuto sperare da tifoso romanista in un accordo del genere. Per me equivale a una laurea da giallorosso“.

Costanzo ha messo la settima marcia, quella che se ne frega del tempo. “La Roma? Non svelo nessun segreto se dico che sono romanista da sempre e che, anzi, più passa il tempo più mi affeziono. Si diventa selettivi con gli anni. La donna con cui dividi l’esistenza, i figli, i nipoti, le persone con cui lavori da sempre, le tartarughe, i cani, i gatti e la Roma. Mancava solo lei nella mia vita di tutti i giorni. Mi ha fatto soffrire, mi ha fatto tanto inorgoglire, è venuto il momento di fare qualcosa per lei e per la sua gente. Sarei felice in particolare che la Roma potesse avere quanto prima il suo stadio“.

“Non vedo l’ora di conoscere Mourinho e di parlarci. Mi sembra uno molto in gamba. Non so se è di tante o poche parole, ma so che parla tutte le lingue del mondo, ora mi aspetto che impari anche il romanesco… Ho conosciuto i due Friedkin, padre e figlio, e mi hanno fatto una bellissima impressione. Grande intesa anche con Fienga. Ho capito che mi piacerà lavorarci insieme“.

La sua prima volta con la lupa ufficiale nel panciotto. “È il mio primo impegno ufficiale con la Roma. Ho conosciuto Franco e Rosella Sensi. Volevano tanto che io andassi allo stadio, ma io mi sottraevo. ‘Se vengo e la Roma perde divento uno iettatore’“. Un ricordo che ancora lo invade di benessere. “La sera in cui la Roma vinse lo scudetto mi telefonò Fabio Capello. ‘Sei contento?’, mi chiese. Contento? Mi sentivo un papa“. Chiude con uno slancio che gli parte al momento. “Per i vent’anni del Costanzo Show sono venuti da me ospiti Fabio Capello e la Roma di allora al completo. A novembre faremo i quarant’anni. Invito sin da ora José Mourinho e la sua Roma“. Si legge sul ‘Corriere dello Sport’.

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