“Un po’ Nils un po’ Fabio”. Un manuale per capire José
Una volta atterrato a Roma, il Marziano non avrà bisogno di completare il tour turistico sul pullman scoperto per apprezzare le meraviglie della Capitale. Quelle le conosce già, non gli servirà ripassare la lezione. E già conosce pure tante altre cose. Tipo che nessuno lo guarderà storto, che nessuno storcerà il naso di fronte all’uomo venuto da un altro pianeta. I segnali, del resto, sono chiari: Roma è pronta ad accoglierlo come la (nuova) Grande Bellezza della Capitale.
L’ingaggio di Josè Mourinho ha stregato una città che non aspettava altro che un pretesto per tornare a sognare. E chi meglio dello Special One per mettere da parte i cattivi pensieri e (ri)cominciare a guardare il futuro a petto in fuori? Roma, quando ci si mette, sa essere meravigliosa: sa accogliere chiunque, fa sentire a casa propria anche un marziano, figuratevi un marziano special.
Il Marziano Josè ha il carattere, oltre che la capacità, per guidare una piazza che pende dalle sue labbra. Mou non è soltanto un allenatore: è un capopopolo. Un uomo capace di trascinare tutto e tutti dalla propria parte. Lui parla in faccia, anche ai nemici, e questo gli porta forza e rispetto. Roma ha voglia, ha bisogno di volare e Mou è il marziano giusto per indicare la via.
Roma è città aperta ai sentimenti, si sa: sarà compito, anzi dovere di Mourinho non tradire i romani. I risultati della squadra, sotto questo aspetto, c’entreranno poco. Sarà una questione di rapporti, di passione, di lealtà. Intanto, alla prima occasione, entrando in campo nell’Olimpico di nuovo abitato dai tifosi, rivolga lo sguardo verso destra: se qualcosa non gli sarà ancora chiaro, dopo quello sguardo avrà capito tutto, ma proprio tutto di Roma. Lo scrive oggi La Repubblica