La sosta deve servire per schiarirsi le idee e cambiare rotta
Una Roma da resettare. L’arrivo della sosta sembra quasi provvidenziale per tracciare una linea e ripartire dopo i due gol incassati all’Olimpico dal Bodo Glimt e la dolorosa sconfitta di Venezia, e in questo senso l’uomo chiamato a la differenza è José Mourinho.
Da sempre una delle principali doti del portoghese è quella di riuscire compattare lo spogliatoio nei momenti di difficoltà, facendo da scudo contro tutto e tutti. Per ora però i monologhi in conferenza e le sfuriate contro gli arbitri non sembrano essere bastati: per questo le prossime due settimane saranno fondamentali per concentrarsi esclusivamente sul campo e cercare di migliorare quello che non va per evitare di andare incontro ad “un’annata di dolori nel corpo e nell’anima”. Un’espressione forte, utilizzata dallo Special One dopo la frustrazione per l’ennesimo torto arbitrale ma che rischia di suonare come un eccesso di franchezza nel giudizio sulla rosa a disposizione, di il tecnico si era detto soddisfatto nell’intervista di fine mercato rilasciata ai canali ufficiali del club. Impossibile però pensare ad una resa ad inizio novembre visto che al mercato di gennaio mancano due mesi.
Sbollita la rabbia, Mourinho e il suo staff torneranno a concentrarsi sulle cause che hanno portato la Roma ad ottenere una sola vittoria nelle ultime sette partite e ad ottenere un solo punto in quattro scontri diretti disputati. In sette gare i giallorossi hanno subìto 15 gol segnandone appena 7. Una media che, se mantenuta, difficilmente consentirebbe di staccare un pass per le competizioni europee dell’anno prossimo. Lo scrive Il Tempo.