Il tecnico giallorosso ha scelto di trascorrere qualche giorno in quella che considera la sua casa
Da Trigoria a Belgravia, il passo non è breve e in comune c’é solo l’assonanza fonetica che le due parole producono, di diverso invece molto ed è lì la chiave del viaggio di Mourinho a Londra. Nonostante la carta d’identità reciti Setubal alla voce “luogo di nascita”, la vita ma ancora di più la sua carriera lo ha trasformato in un London Boy: quella la sente casa sua, sotto ogni aspetto.
E così quando la realtà giallorossa si fa soffocante e poco gratificante (dai 6 gol di Bodø al record infranto di vittorie casalinghe), lo Special One ha deciso di volare in Inghilterra per trascorrere del tempo con la sua famiglia e ricaricare le pile.
Con l’Italia sempre sullo sfondo, perché a pochi passi da casa sua c’è un ristorante italiano, Olivocarne, che spesso lo ospita nei suoi soggiorni londinesi: un piatto di carne, un bicchiere di vino rosso e via a passeggio per le vie di Belgravia. Dalle quali raggiunge facilmente a piedi il parco di Ebury Square a qualche isolato da Chester Square, dove abita. Lunghe passeggiate e qualche corsa per tenersi in forma: aveva postato qualcosa di simile poco prima del suo arrivo a Roma. Ma non è assolutamente improbabile incontrarlo passeggiando per King’s Road, come accaduto di recente.
E adesso, prima di tornarvi, aveva bisogno di rituffarsi nel suo microcosmo british, la Londra che conosce e che sente casa. Stop, recharge and restart. Lunedì mattina il volo di ritorno verso la Capitale, c’è da preparare la sfida con il Genoa, l’unico stadio all’inglese in Italia. Sarà un caso?.