Il centrocampista giallorosso in conferenza stampa: “Sono un calciatore a cui piacciono lo sfide. Voglio dimostrare e stare qui il può a lungo”
Sergio Oliveira, arrivato in prestito dal Porto, è il secondo rinforzo della Roma di Mourinho. Il portoghese si è presentato in conferenza stampa al popolo giallorosso. Ecco le sue dichiarazioni.
🎙 LIVE | La conferenza stampa di presentazione di Sergio Oliveira https://t.co/HqW0lNfoqz
— AS Roma (@OfficialASRoma) January 14, 2022
La Roma si aspetta di migliorare la personalità con te. Ti senti pronto di aiutare questa squadra?
“Ho 29 anni, ho già dimostrato il mio valore nel calcio e arrivo a un’età in cui sento di avere la personalità di aiutare la Roma. La Roma ha grandi calciatori di personalità e mi sento uno in più per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che merita”.
Ti aspetti di diventare rigorista di questa squadra?
“Si è vero calcio molto spesso i calci piazzati, ma questa decisione spetta a Mourinho. La Roma ha già grandi giocatori come Veretout e Pellegrini, prende la palla e calciare un rigore è una grande responsabilità”.
Cosa ti ha spinto a scegliere la Roma?
“Sono un calciatore a cui piacciono lo sfide, sono grato al Porto per avermi fatto crescere. Venivamo da 5 anni insieme avevo voglia di una nuova sfida, non ho paura della formula del prestito. Voglio dimostrare e stare qui il può a lungo”.
Un parere sul Portogallo che sarà avversario agli spareggi dell’Italia ?
“Il mio obiettivo è quello di tornare in nazionale. Il Portogallo deve vincere la prima partita ha tutte le carte in regola per giocare il mondiale”.
Ti sei definito un giocatore box to box, ma qual è il tuo ruolo preferito dove ti trovi meglio?
“La mia posizione preferita è in un centro campo a tre con il numero 8, in un centro campo a due sicuramente un po’ più arretrato. Ma posso giocare dove il mister vuole”.
Come ti spieghi questa tua esplosione così tardiva , visto che ti sei ritrovato in diverse squadre in prestito?
“Io credo che sia stato un percorso normale, una crescita graduale. Ci sono state difficoltà, ma ad oggi mi sento una persona è un calciatore completo. Non siamo tutti Mbappé a 20 anni”.
Hai seguito il gioco della Roma? A che traguardi pensi possa ambire la squadra?
“Ho continuato a seguire la Roma per la presenza di Mourinho e di Tiago Pinto, dopo Roma-Porto ho stretto un rapporto con Pellegrini. Dobbiamo avere una mentalità vincente e avere la capacità di lasciar fuori le pressioni esterne”.
Perché hai scelto il numero 27?
“È da sempre il mio numero”.
“Mi ha colpito la qualità della squadra, sono stato accolto nel migliore dei modi, infrastrutture perfette. Seguivo già la roma sa fuori, quindi un giocatore sa già quale sono i movimenti da fare in campo. Bisogna lavorare e migliore in campo”.