La sfida dei numeri 7 all’Olimpico
A chi vogliamo prestare fede? Alla Smorfia napoletana oppure allo spiritualismo transreligioso? Pensando a quei due numeri 7 che domani scorrazzeranno sul prato dell’Olimpico, saremmo tentati di prestare fede alla seconda strada. Lorenzo Pellegrini e Teun Koopmeiners, infatti, non fanno pensare al “vaso di notte” (è l’interpretazione della Smorfia), bensì alla “completezza” Ecco, è proprio il senso di completezza che ci piace.
Morale: dall’inizio del nuovo anno Lorenzo ha realizzato solo una rete e fornito un assist. Quanto basta perché cerchi una svolta che, da capitano — che avrà sulla maglia anche la patch dell’Unhcr (Onu) per l’Ucraina – riporti la Roma e se stesso in linea di galleggiamento con le ambizioni di inizio stagione. Buon piede, intelligenza tattica sopra la media, solida tenuta fisica e un’innata capacità realizzativa. Sono queste quattro caratteristiche che hanno fatto di Koopmeiners il jolly preferito di Gasperini già al suo primo anno in Italia. Perché l’olandese, sulla carta, non era un titolare fisso dell’Atalanta. Partiva come prima alternativa per far rifiatare gli inossidabili De Roon e Freuler. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.