Dopo quanto successo con gli arbitri in questa stagione, arriva anche un rifiuto importante da parte della Lega Serie A: l’ira della Roma
La Roma è furiosa. Dopo il rigore concesso da Guida alla Fiorentina, che ha scatenato l’ira di tecnico e società, a peggiorare l’umore della dirigenza di Trigoria è la non-decisione della Lega di Serie A in merito alla richiesta presentata il 6 maggio per anticipare l’ultima gara di campionato a venerdì 20 e preparare la finale di Conference League nei quattro giorni successivi.
La Lega infatti ha comunicato alla Roma che la scelta verrà ufficializzata soltanto lunedì prossimo. Tempistiche che rischiano di complicare i piani dei giallorossi: la prossima settimana Torino sarà teatro di numerosi eventi – primo fra tutti il Salone Internazionale del Libro – e non sapere quando si giocherà la partita con i granata comporterà inevitabilmente problemi a livello logistico. Trovare un hotel in grado di ospitare un club di Serie A potrebbe rivelarsi complicato e al momento l’ipotesi più probabile è la scelta di un alloggio fuori città.
Una situazione che al speravano di non dover affrontare e che si aggiunge al “problema arbitri”, diventato ormai una costante della stagione. L’episodio del Franchi e l’intervento del Var per il contatto tra Gonzales e Karsdorp ha scatenato la reazione di Tiago con la Fiorentina per un duro sfogo contro la classe arbitrale: “Abbiamo l’obbligo di migliorare tutti gli aspetti del nostro lavoro. Questo vale anche per le regole e gli arbitri. Purtroppo arriviamo alle ultime due giornate di campionato, con questa lotta per l’Europa, senza che si capisca qualcosa. Ogni settimana ne capita una – tuona il general manager – arriviamo a fine stagione stanchi. È facile dire che la panchina della Roma fa delle sceneggiate, senza sapere cosa succede sulle altre o che la Roma si lamenta degli arbitri. Non mi piace parlare, ma dopo 36 giornate ancora non si capiscono regole e protocollo. Così non è possibile. Voglio che a fine stagione ognuno si prenda le proprie responsabilità. In una partita decisiva per l’Europa è stata fischiata una cosa sbagliata. Per me è sempre meglio fare piuttosto che parlare e trovare scuse ma arrivati a questo punto, sono molto stanco“. Lo scrive Il Tempo.