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Civale (avv. Karsdorp): “La Roma doveva dissociarsi da Mourinho. È una vicenda grave”

Ha parlato l’avvocato di Rick Karsdorp sulla vicenda con José Mourinho

Ha rilasciato delle dichiarazioni a calciomercato.it Salvatore Civale, avvocato di Rick Karsdorp. Di seguito le sue dichiarazioni sulla vicenda con José Mourinho.

“Senza andare troppo nei dettagli, perché c’è un procedimento in corso e non posso, questa è una storia nata da un atteggiamento sbagliato di un tesserato molto famoso dell’AS Roma, non nuovo a queste azioni, ovvero José Mourinho. A seguito della penultima partita di campionato, Sassuolo-Roma, è intervenuto in conferenza stampa andando a incolpare il giocatore in qualche modo del rendimento negativo della sua squadra. Quando queste esternazioni arrivano da un personaggio del suo calibro e della sua fama si genera purtroppo un’atmosfera ostile intorno al giocatore, che come avete sentito ha subito un’aggressione da parte di tifosi della Roma di cui la autorità giudiziarie sono state informate. Ha subito un’aggressione in aeroporto e anche sui social. Definire traditore un giocatore è un qualcosa di pesante e la società non ha preso provvedimenti per rasserenare gli animi. Ha ritenuto invece più conveniente mantenere il silenzio sulla vicenda. C’è stato anche un intervento del sindacato mondiale dei calciatori, la FIFPro, con la società che sarebbe venuta meno all’obbligo di tutelare il suo calciatore. Vedendo da esterno la vicenda è molto grave, anche perché come sappiamo non ci sono più gli estremi per una permanenza del ragazzo a Roma, con un valore del cartellino anche deprezzato”.

Mourinho, non aveva citato il nome del giocatore…: “È vero che Mourinho si è ben visto dal dire il nome Karsdorp, ma le sue dichiarazioni sono state confermate dalle dichiarazioni dei giorni successivi di Tiago Pinto. Quando un calciatore si ritrova poi sotto casa 40-50 tifosi che lo spingono ad andare via poco importa se Mourinho abbia indicato il nome del giocatore o meno, il punto è cosa ha fatto la società per tutelare il giocatore. Ed è stata poi la società a metterlo sul mercato. Il ragazzo è un professionista, fin quando ci sono le condizioni di sicurezza fisica per lui e per la famiglia Karsdorp è pronto a dare il massimo impegno per rispettare il contratto. Poi il calcio non è una scienza esatta, non posso sapere se il trasferimento avverrà o meno. La Roma non intende regalarlo, questo è chiaro, quindi si vedrà. Tutte le società si muovono all’interno di un sistema normativo che gli consentono delle azioni nei confronti dei calciatori e dell’allenatore, la normativa italiana è più pro società che pro lavoratori, non lo dico io ma tutti i giuristi. L’accordo collettivo in particolare firmato dalla Lega Serie A e l’Associazione Calciatori non tutela appieno i calciatori e quindi le società si permettono dei comportamenti rischiosi, in tutti gli ambiti”.

Poi una parola su come sta Karsdorp: “Il ragazzo  ora sta meglio, ha passato dei momenti non facili. Noi vediamo i calciatori come star, ma possono anche essere ragazzi fragili. Il ragazzo si è sempre allenato con professionalità, ma l’obbligo della società di prendersi cura del proprio dipendente non sta solo nel permettergli di allenarsi. Ci sono varie forme di discriminazione, poi l’aspetto principale di questa vicenda è stata la sicurezza della persona e dei suoi familiari. Parliamo di una cosa oggetto di procedimento e non posso approfondire. Non mi sono mai occupato di una vicenda simile a questi livelli, ho visto vicende come quella di Lanzafame in Turchia aggredito su premeditazione del presidente della società, giocatori fatti allenare individualmente alle quattro di mattina… A questi livelli però non era mai successo. Abbiamo analizzato i comportamenti di Mourinho e non è la prima volta che usa elementi della rosa per distogliere l’attenzione da altri problemi. L’allenatore può esprimere i propri giudizi sui giocatori, io direi all’interno dello spogliatoio, poi tutto ciò che è in pubblico andrebbe regolato sulla base dell’equilibrio e del rispetto”.

Nelle ultime giornate si è parlato anche di una rescissione del contratto, Civale dice le cose come stanno: “In questo specifico caso non credo che ci sia il pericolo di una rescissione del contratto. Poi i casi si evolvono e possono emergere ulteriori elementi, ma ora non credo che ci siano le condizioni. Se il rapporto tra Karsdorp e Mourinho può ristabilirsi? Da esterno, credo che chi ha il compito di ricucire sia Mourinho. Chi ha offeso è lui. Chi ha commesso un errore chiede scusa, il calciatore lo accetterebbe e si potrebbe continuare insieme. Il problema della Roma è che ha un allenatore che non chiede sucsa, che non sente il dovere di rispettare la società e la dirigenza, figuriamoci se rispetta un suo calciatore. Questa è la mia opinione, poi le vie del calcio sono infinite”.

Poi arriva alle conclusioni: “Qui nessuno accusa la Roma di aver compiuto delle azioni lesive nei confronti del calciatore. La Roma viene criticata per un atteggiamento omissivo di tutela del calciatore, che è anche un asset, un valore finanziario. A mio avviso il calciatore andava tutelato a mezzo stampa. Ci sono diversi modi per impostare una comunicazione pubblica, la società avrebbe dovuto dire che Mourinho aveva adottato un atteggiamento errato, oppure poteva prendere le distanze specificando che la società non aveva nulla contro il calciatore. Ci sono vari modi per dissociarsi. Era nell’interesse della Roma, perché tutti i club sanno che vorrebbero venderlo e stanno cercando un sostituto. E se lo vendono lo fanno alle condizioni che si ritrovano. Invece, tranquillizzando la situazione si sarebbe ottenuto un equilibrio di cui avrebbe beneficiato anche la società. Al calciatore a livello patrimoniale non cambia nulla, ma il problema ce l’ha la Roma che doveva proteggere il proprio asset. Hanno scelto una strada diversa e vedremo come andrà a finire”.

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