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Da Spinazzola a Karsdorp. Le fasce sono al completo

Ora Mou ha l’imbarazzo della scelta: quattro esterni, tutti a disposizione

Dalla gara contro il Verona il tecnico ha avuto a disposizione tutti e quattro gli esterni della rosa, con l’aggiunta anche di El Shaarawy ma il cui ruolo resta quello dell’attaccante. Karsdorp e Celik sulla destra, Spinazzola e Zalewski sulla sinistra. Quattro giocatori per due ruoli, quattro elementi che in questa stagione hanno avuto alti e bassi tra infortuni, rendimento e gestione caratteriale.

Adesso lo Special One può anche un po’ rifiatare dopo alcuni momenti della stagione vissuti in apnea per l’emergenza infortuni. Basti pensare che in campionato ha avuto tutti e quattro gli esterni a disposizione solamente per sei partite.

La pace con Karsdorp è servita soprattutto per avere un’ulteriore scelta sulla destra visto il rendimento altalenante di Celik. Il turco arrivato la scorsa estate dal Lille per sette milioni ancora non convince Mou, e molte volte è stato più impiegato per necessità che per merito. Karsdorp sta finalmente ritrovando quella serenità che aveva perso nei primi mesi della stagione: qualche giorno fa ha festeggiato il primo anno del suo secondogenito, ha pubblicato le foto sui social senza più la paura delle critiche dei tifosi (o degli insulti dei beceri), e anche nello spogliatoio è ben voluto da tutti.

Karsdorp e Celik fin qui non sono riusciti a fornire assist tra campionato e coppa. Zalewski ne ha servito uno ma è quello con più attenuanti: sia per la prolungata assenza del suo compagno di reparto, quindi è stato costretto agli straordinari, sia per un gioco sulla fascia diverso rispetto al consueto esterno. Lui, che in Primavera giocava da trequartista centrale.

Bentornato allora a Spinazzola che negli ultimi due incontri ne ha forniti addirittura tre, senza dimenticare quello a Dybala nella vittoria a San Siro contro Inter Una vera e propria boccata d’ossigeno il rientro di Leonardo che adesso spera di mettere definitivamente alle spalle gli infortuni e avere un po’ di continuità.

Lo scrive Il Corriere dello Sport

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