
L’obiettivo di questa stagione si chiama Europa. Dall’Europa League alla Champions League: il futuro di Mou dipende anche da questo
Una Roma versione Europa. Questo è il nuovo marchio di fabbrica imposto da José Mourinho sin dal primo giorno della sua esperienza romana. Due facce diverse di una squadra che ha confermato di avere un ritmo altalenante e non stabile, che in Europa brilla e si dimostra vincente, in campionato meno. E forse sarà questo l’aspetto che lo Special One dovrà ad andare a migliorare in questa ultima, e cruciale, fase di campionato, dove ci saranno tanti scontri diretti da non sbagliare. La corsa Champions è del tutto aperta e ogni piccolo passo falso potrà costar caro.
Per colmare quei difetti e cercare di arrivare più lontano possibile in Europa League José Mourinho avrà bisogno di ritrovare il vecchio Tammy Abraham e il Wijnaldum che tutti noi conosciamo. Finora anche l’olandese non ha rispettato le attese e dopo la sosta ci si aspetta un cambio di marcia dal centrocampista. Una virata a questo trend che fluttua giorno dopo giorno sempre più giù dovranno darla tutti i giocatori che rappresentano il fiore all’occhiello a questa squadra: da Abraham a Belotti, per poi passare anche a Dybala, spento negli ultimi incontri. E proprio alle loro giocate e invenzioni la Roma si aggrapperà cercando di rivivere notti magiche anche quest’anno in Europa, ma non solo. Anche l’ingresso in Champions League è in bilico qualora i due bomber giallorossi arrivassero a fine stagione con pochi gol messi a segno e, a quel punto, delle riflessioni andranno fatte.
Una mancata qualificazione in Champions rappresenterebbe l’interruzione di un programma iniziato nel lontano 2021, che prevedeva una Roma che potesse addirittura lottare per lo Scudetto il terzo anno. Cosa che Mou sa che difficilmente potrà avvenire, specie se a mancare sarà proprio la massima competizione europea: il futuro di José Mourinho alla Roma è ancora tutto da scrivere, con l’Europa in primo piano.
