Resta in contatto
Sito appartenente al Network

Rassegna Stampa

Giallini: “Guai a chi mi tocca Belotti. Mourinho? Che je voi dì…”

L’intervista del noto attore romano e romanista

Marco Giallini, noto attore e grande tifoso giallorosso, è stato intervistato al Corriere dello Sport. Queste le parole riportate dall’edizione odierna del quotidiano:

Mourinho resta alla Roma, vogliamo dire qualcosa?

“Che je voi dì”.

Marco Giallini, attore vicequestore, romanissimo e grande tifoso giallorosso, è fedelissino al personaggio.

“Penso tutto il bene possibile, non potrei fare altro. Certo che..”.

Certo cosa…

“Servirebbe qualche innestino, perché poi magari esce uno forte, ma devi prendere qualcuno per sostituirlo”.

È già mercato?

“A me piace molto molto e guai a chi me lo tocca, Belotti. A parte tutti i nostri, Pellegrini, Abraham, Dybala, ma Belotti fa un gran lavoro. Molte volte parte dalla panchina, ma fa un lavoro da Roma.

Il 5 aprile su Rai2 in prima serata c’è “Rocco Schlavone”, quinta seria della fortunata fiction e nel primo episodio lei fa anche il motivatore capitano-giocatore. È stato complicato?

“No, il calcio è uno sport che mi piace, guardare le belle squadre che giocano a calcio, il Real Madrid, il Barcellona… Poi io sono un tífoso, simpatizzante.

Simpatizzante?

“Aho, daje. ..Senza spoilerare.. Diciamo che in quanto vicequestore ho dovuto mettere in riga mie sottoposti, semplici agenti. Da ragazzo ero un bel giocatore, oltre a tirare due calci, correvo sulla fascia, mi facevo rispettare… Faccio una specie di formazione, a che a cosa porterà tutto questo non si sa, lo vedrete in tv”.

Si è divertito comunque? 

“Abbiamo girato alle tre di notte, era freddoo, avevo due scarpini stretti, io porto il 44 uno era 38 e l’altro 39, ma dicono essere stretti così calci meglio”.

Al di là di tutto lo sport ha un suo peso..

“Lo diciamo da sempre, è come la politica. Diciamo sempre le stesse cose, non sento niente di diverso. C’è internet di diverso”

Ma lo sport resta un’esperienza importante.

Può essere, ma può essere anche veicoolo di violenza. Dipende da come si interpreta. Lo sport dipende dalla capoccia, diremmo “testa per i non udenti, ma vale per qualsiasi cosa anche per l’arte per esempio, se la prendi male, magari uno ti spacca un Picasso”.

La battuta come stile divita un mood che non lo abbandona mai.

“Famose due risate, i problemi sono tanti”.

15 Commenti
Subscribe
Notificami
guest

15 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Advertisement

I MITI GIALLOROSSI

L'indimenticabile Ago. Romano e romanista, capitano e campione

Agostino Di Bartolomei

Il "Pluto" dei romanisti. Campione d'Italia nel 2001

Aldair

“Di Bruno solo uno e viene da Nettuno”

Bruno Conti

E' stato il ragazzo della Curva Sud in campo con la sua seconda pelle

Daniele De Rossi

Il bambino che diventò uomo, poi Capitano ed infine leggenda

Francesco Totti

IL GIOVANE CHE DIVENNE "PRINCIPE", NON AZZURRO MA GIALLOROSSO. PER SEMPRE

Giuseppe Giannini

Il "Divino" giallorosso, campione d'Italia nel 1983

Paulo Roberto Falcao

IL TEDESCO CHE VOLAVA SOTTO LA CURVA SUD

Rudi Voeller

SI PUÒ DIVENTARE UN’ICONA GIALLOROSSA SENZA ESSER NATI A ROMA. PICCHIA DURO, SEBINO!

Sebino Nela

Advertisement

Altro da Rassegna Stampa