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La Roma in buone mani. Il ministro della Difesa è da 100 e lode

L’inglese comanda il reparto

Ci sono numeri che raccontano una storia. Quello che oggi Chris Smalling proverà a santificare sembra appartenere senza dubbio alla categoria. Le cento partite in Serie A del difensore inglese infatti, che arrivano in una giornata in cui la Roma che affronta la Sampdoria piena di preoccupazioni per le tante assenze, paiono essere anche una sorta di ponte verso il futuro. D’altronde, la vicenda che riguarda il rinnovo di contratto dell’ex Manchester United sta tenendo banco da diverse settimane, anche se il cordiale dialogo aperto fra le partiti sembra far prendere vento all’ottimismo.

La storia è nota: Smalling è in scadenza di contratto e le presenze fin qui accumulate in stagione hanno fatto già scattare la clausola per il prolungamento automatico. A renderla operativa, però, può essere solo l’inglese, che ha ricevuto dalla Roma una doppia, lusinghiera proposta: un rinnovo annuale all’ingaggio attuale (circa 3,5 milioni) oppure un biennale a una cifra inferiore (ma corroborata da bonus).

Al momento l’inglese, a 33 anni, ancora non dà una risposta definitiva. D’altronde, essendo all’ultimo vero contratto della carriera, è normale che lasci il suo agente sondare anche altre squadre, comprensibilmente interessate a un giocatore che a giugno si svincolerà gratis e che assicura percentuali di rendimento sempre molto alte. Detto questo, però, a Trigoria la consapevolezza che l’inglese voglia restare in giallorosso lievita, anche se entro aprile la dirigenza vorrebbe una risposta per evitare d’incappare in un nuovo caso Mkhitaryan. L’attaccante armeno aveva raggiunto un accordo di massima con la Roma, finché una offerta “last minute” dell’Inter non lo ha fatto decidere per un addio che ha immalinconito parecchio lo Special One.

In ogni caso, Smalling resta sempre una garanzia. E ancora di più dovrà esserlo oggi, visto che il reparto arretrato sarà in totale emergenza contro la squadra doriana. Sono assenti infatti Mancini e Ibanez per squalifica, così come Kumbulla e Cristante, che spesso è stato adattato in difesa. Non basta. Resterà fuori dai giochi anche Karsdorp, per l’infortunio al ginocchio che lo renderà indisponibile almeno per un mese.

Ovvio, perciò, che il totem del reparto dovrà essere l’inglese, che potrebbe guidare una difesa a quattro (provata ieri), con El Shaarawy schierato a fianco alle punte davanti al doppio mediano. Se invece restasse a tre, spazio al rispolverato Celik e allo spagnolo Llorente, che avrà una nuova chance per provare a mettersi in mostra cercando un difficile riscatto a fine stagione. Insomma, quella di oggi sarà una Roma totalmente nuova, anche se c’è da dire che la squadra di Stankovic – penultima in classifica – non gode di buona né in campo né fuori dal campo.

Toccherà perciò a José Mourinho, che tornerà a sedersi in panchina dopo aver scontato i due turni di squalifica, tentare di dare anima e amalgama a un gruppo giallorosso che avrà come unico obiettivo soltanto la vittoria. La zona Champions, infatti, resta ancora a portata di mano. Basti pensare che un successo consentirebbe almeno l’aggancio in classifica all’Inter. Proprio la società nerazzurra è fra quelle che hanno monitorato il centrale inglese, ma per adesso il primo obiettivo dell’ex nazionale inglese è quello di restare in giallorosso. Ancor più se lo Special One dovesse rimanere sulla panchina anche nella prossima stagione. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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