Il voto ai difensori giallorossi al termine della stagione
SMALLING 8
Imprescindibile. Una stagione da protagonista assoluto, quasi sempre presente, e quando è mancato si è sentito tantissimo. Una certezza assoluta e vera e propria guida del reparto. Sacrosanto il rinnovo per il baluardo della retroguardia giallorossa.
KARSDORP 4,5
Tra litigi e infortuni gioca pochissimo, ma non incide. Poteva partire a gennaio ma il mercato non ha offerto soluzioni.
SPINAZZOLA 5
Deludente. Di lui si ricordano un paio di partite di livello, per il resto una stagione, quella del rientro dall’infortunio, molto negativa. Lo smalto di un tempo sembra smarrito e la condizione fisica non lo ha mai sorretto.
IBANEZ 5
Potenzialità da top player ma troppi blackout. Regala due derby alla Lazio e commette altri errori imperdonabili qua e là nel corso della stagione. Ci sono anche diverse prestazioni di ottimo livello, ma la continuità è essenziale. Chiude con l’errore dal dischetto a Budapest.
CELIK 6
Ci si aspettava di più dall’ex Lille. Un’annata, la prima in giallorosso, senza infamia e senza lode. Meglio da terzino che da quinto, ma in fase di spinta si vede pochissimo. Più un’alternativa che un titolare.
MANCINI 7
La sua migliore stagione in giallorosso. Sempre attento, concentrato e aggressivo al punto giusto. Limita la quantità di ammonizioni e si prende la leadership della squadra assieme a capitan Pellegrini e Cristante. Tra i migliori dell’intera rosa per rendimento.
KUMBULLA 5,5
Gioca poco, anzi pochissimo. Quando Smalling si ferma ai box e lui può avere spazio il crociato salta. Resta negli occhi il disastro in Coppa Italia con la Cremonese ma è suo il gol sicurezza contro la Real Sociedad negli ottavi di Europa League. Da rivedere.
LLORENTE 6,5
Inaspettato. Arriva in sordina nell’ultimo giorno del mercato di gennaio, ma ora la Roma vuole provare a tenerlo. Sorpassa Ibanez nelle gerarchie fino all’infortunio. Non tantissime presenze ma tutte di buonissimo livello.