L’ex Lione è stato il primo colpo della Roma 2023/2024
Le foto che José Mourinho condivide sui suoi canali social non sono mai casuali. Pertanto, non passa inosservata quella pubblicata ieri, in cui lo Special One appare intento a parlare con uno dei nuovi volti di questo ritiro, Houssem Aouar. Un gesto carico di significato, un modo per osservarlo, conoscerlo e poi poterlo apprezzare sul campo. In questo momento, il franco-algerino ha bisogno di dare risposte immediate per dimostrare la sua utilità alla causa giallorossa.
Già dal primo giorno, Aouar ha risposto presente superando la timidezza e l’emozione che inevitabilmente accompagnano la sua prima esperienza lontano da Lione. Si è subito impegnato per integrarsi nel gruppo e proprio per questo motivo, Aouar ha voluto anticipare i tempi, iniziando a studiare l’italiano già durante le trattative, al fine di essere in grado, una volta a Trigoria, di comprendere i compagni di squadra e anche Mourinho. Naturalmente, ha ancora bisogno di lezioni private, motivo per cui il traduttore del club lo ha affiancato durante la sua prima giornata in palestra e sul campo, per comprendere gli esercizi e le richieste dello staff del tecnico portoghese.
Il centrocampista non vedeva l’ora di immergersi in questa nuova avventura, tanto da rinunciare alle ferie, nonostante gli impegni con la sua nuova nazionale (l’Algeria, che ha scelto un mese fa per poter partecipare alla Coppa d’Africa), al fine di vivere il suo “primo giorno di scuola” insieme ai nuovi compagni: “Ho scelto la Roma perché per me è il progetto giusto, con tanti grandi giocatori qui. È una grande squadra, i tifosi sono unici. È il progetto giusto per me, perché è un grande club con una grande storia”, ha dichiarato nella sua prima intervista.
La scorsa stagione in Francia è stata estremamente complicata per Aouar, segnata da infortuni e prestazioni altalenanti: solo diciotto presenze tra campionato e coppa, di cui cinque da titolare. La Roma rappresenta per lui l’opportunità di riscattarsi e tornare a giocare ad alti livelli. È anche l’occasione per ritornare ad essere “la Pepite”, come era stato soprannominato a Lione. Lo riporta il Corriere dello Sport.