La difesa a tre di Mourinho è una delle poche costanti di questa Roma
Chi non è sufficientemente abile per fare qualcosa, cerca di scriverne. Questa è una critica spesso rivolta dagli atleti, artisti e politici nei confronti dei giornalisti. Che sia vero o falso, mettiamo alla prova gli spettatori di Roma-Salernitana – presenti allo stadio o davanti alla televisione – con una riflessione sul quadruplo cambio che José Mourinho ha orchestrato dal suo punto di comando al 20′ del secondo tempo, quando la Salernitana era in vantaggio per 2-1.
Tre delle sostituzioni sono state cambi ruolo per ruolo: Karsdorp ha preso il posto di Kristensen, Zalewski è subentrato a Spinazzola e Renato Sanches ha rilevato Bove. Tuttavia, la differenza è emersa con l’inserimento di un centrocampista (Paredes) al posto di un difensore centrale (Smalling). Nonostante ciò, la struttura difensiva a tre non è stata cambiata: Cristante è stato arretrato al ruolo precedentemente occupato da Smalling, mentre Paredes ha preso il suo posto in posizione di regia.
La transizione a un modulo 4-2-3-1, con Karsdorp e Zalewski schierati come terzini e un doppio centrocampo di protezione davanti alla difesa (Paredes-Cristante), avrebbe permesso ad Aouar di avanzare ulteriormente e avrebbe potuto mettere in difficoltà Paulo Sousa, che aveva adottato una tattica difensiva con contropiede, affidandosi a Dia come centravanti. Questo approccio sembrava giustificato dal fatto che la sua squadra aveva già speso molto e le condizioni climatiche della domenica stavano causando una fatica notevole.
È importante sottolineare che non vogliamo mettere sotto processo una sostituzione fatta alla prima giornata di campionato. Tuttavia, l’attaccamento di José Mourinho alla difesa a tre continua a suscitare interesse come argomento di discussione. Lo Special One ha spesso affermato che i suoi difensori si sentono più sicuri in questa configurazione. Tuttavia, nelle ultime 9 partite di Serie A, considerando la scorsa stagione e l’inizio di questa, la Roma ha registrato una sola vittoria: il 4 agosto, con un risultato di 2-1 contro lo Spezia, ma è stata anche la giornata in cui Abraham ha subito l’infortunio che lo terrà fuori almeno fino al 2024. Da allora, ci sono state tre sconfitte e cinque pareggi, con 14 gol subiti. Si pone quindi la questione se la difesa a tre sia davvero la scelta più efficace. Lo scrive il Corriere della Sera.