Paredes e Cristante, la nuova coppia di centrocampisti che potrebbe dare nuova vita allo stile di gioco della Roma
Arrivato alla sua terza stagione alla guida della Roma, José Mourinho sembra aver trovato, ancora una volta, la sua coppia di centrocampisti ideale, stavolta formata da Leandro Paredes e Bryan Cristante. I due, a giudicare dalle loro prime prestazioni insieme, sembrano in grado di formare una combinazione vincente, che oltre ad aver portato la squadra a conquistare in scioltezza i primi tre punti della stagione contro l’Empoli, surclassando gli avversari con il punteggio di 7-0, lascia intravedere una leggera luce in fondo al tunnel, dopo le preoccupazioni causate dall’addio di Matic in estate. Andando per gradi, analizziamo i cambiamenti che il centrocampo giallorosso ha dovuto attraversare, partendo proprio dall’inizio.
Matic dice addio, la sua partenza lascia un grande vuoto a centrocampo
Un fulmine a ciel sereno. L’inaspettata partenza di Matic al Rennes, avvenuta a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione, spiazza la Roma e la obbliga a correre ai ripari per cercare un nuovo interprete in cabina di regia, un elemento che possa raccogliere l’eredità del serbo per cercare di colmarne il vuoto lasciato. Dopo una rapida occhiata ai profili più compatibili e accessibili da contattare nell’immediato, la scelta del direttore generale Tiago Pinto ricade su Leandro Paredes, centrocampista escluso dal progetto tecnico del Paris Saint-Germain, reduce da una spenta parentesi in prestito alla Juventus e da qualche stagione deludente nella capitale francese, con un passato di due discrete annate in giallorosso, di cui l’ultima risalente al 2016/17. Unica nota positiva delle sue recenti avventure: la conquista del Mondiale in Qatar con l’Argentina, disputato da protagonista, ma ricordato più per alcuni atteggiamenti caratteriali giudicati antisportivi, che per vere e proprie giocate da campione. Insomma, ad agosto la Roma si vede costretta a dire addio, nel giro di circa tre giorni e senza una valida spiegazione, alla colonna portante del suo centrocampo, per puntare, di fatto, su una scommessa: un giocatore arrivato alla soglia dei trent’anni, in grado di dare il suo contributo, solo con la presenza di specifiche condizioni.
Paredes esordisce in campionato con Cristante: prende forma la coppia
A qualche giorno di incertezza nell’ambiente capitolino, segue l’annuncio che l’argentino, con l’autorizzazione di Daniele De Rossi, porterà sulle spalle il pesante numero 16, diventando il primo giocatore a indossarlo dopo l’ex Capitano. A spazzare via i dubbi e a distrarre l’attenzione dei tifosi da un mercato complicato e un esordio insoddisfacente in campionato – pareggio per 2-2 all’Olimpico, contro la Salernitana – ci pensa lo sbarco a Ciampino di Romelu Lukaku, che dona improvvisamente nuova linfa alla piazza, impaziente di vederlo subito in campo. Nel frattempo, dunque, Paredes e compagni hanno la possibilità di lavorare con calma, tanto che sono già scesi in campo nella sopracitata sfida casalinga. L’ex Paris Saint-Germain, subentrato a Bove nel secondo tempo, disputa contro i campani una trentina di minuti di buona intensità, nei quali, schierato nel ruolo di regista con Cristante e Aouar come compagni di reparto, riesce anche fornire l’assist a Belotti per il definitivo 2-2. Apparentemente, sembra esser andato in scena solo un primo collaudo tattico, ma per Mourinho già prende forma una valida opzione nel centrocampo giallorosso.
Trovata la stabilità tattica: le caratteristiche
Giunti ora in prossimità della quinta giornata di campionato, con il debutto in Europa League alle porte, la Roma sembra aver trovato la sua diade al centro del terreno di gioco, formata proprio dall’inizialmente sminuito Paredes e l’intoccabile Bryan Cristante, ormai un fedelissimo di Mourinho. L’argentino, dopo alcune stagioni mediocri in Francia e a Torino, sembra stia pian piano trovando stabilità, fornendo un apporto radicalmente diverso da quello di Matic, ma ugualmente funzionale per le dinamiche di gioco della squadra. Se il serbo infatti aveva caratteristiche fisiche che lo portavano a fungere da “diga” davanti alla difesa e faceva delle verticalizzazioni e dei lanci lunghi i propri punti di forza, aggiunti alla bravura nel gioco aereo e nei contrasti, l’ex Juve predilige un gioco nello stretto, da cui spesso riesce a uscire con abili giocate e rapidi doppi passi per sfuggire all’avversario in velocità. Esperto anche nella battuta dei calci di punizione o dei calci d’angolo, basti vedere il palo colpito contro l’Empoli direttamente dalla bandierina, Paredes incarna le caratteristiche di un profilo diverso da Matic, ma ugualmente pregiato per lo scacchiere di Mourinho. Allo stesso tempo, Cristante, con il passare degli anni, risulta essere sempre più un elemento centrale nel progetto del tecnico portoghese. Originariamente centrocampista centrale, Bryan ha dimostrato grande versatilità, adattandosi ai nuovi compiti assegnati dall’allenatore. Dopo una stagione di successo come mezzala d’inserimento a Bergamo, sembra ora essere in grado di riproporre quel suo gioco in fase offensiva, ma a costo di un certo equilibrio difensivo.
Il nuovo ruolo di Cristante grazie a Paredes
Il duetto attorno al cerchio di centrocampo con Paredes, ha portato a una ridefinizione del ruolo di Cristante. Se un tempo il centrocampista si dedicava prevalentemente all’attacco, ora è chiamato a svolgere un ruolo più bilanciato, con la responsabilità di coprire la difesa quando Paredes si avventura in avanti. Questo cambiamento ha portato Cristante a lavorare sulla sua capacità di lettura del gioco e sull’equilibrio difensivo: una serie di sfide che, in queste prime uscite della stagione, sta affrontando con impegno. Rispetto a lui, Paredes risulta essere più un play maker, data la percentuale maggiore di passaggi riusciti ma meno avvezzo alla fase difensiva. In merito a ciò, lo stesso Mourinho ha sottolineato in conferenza stampa, dopo la partita contro l’Empoli, che l’argentino dovrà lentamente inserirsi nei meccanismi del blocco difensivo giallorosso per cercare di fornire un apporto ancora più utile per la squadra.
Paredes-Cristante, tiriamo le somme: un inizio positivo
Arrivando a una conclusione sommaria di queste prime tre prestazione disputate assieme, Paredes e Cristante hanno finora dimostrato di poter collaborare efficacemente in campo, sfruttando le rispettive abilità per aiutare la manovra di gioco della Roma. Tuttavia, è evidente che ci sia ancora molto lavoro da fare, specialmente per quanto riguarda il miglioramento della fase difensiva di Paredes. In ogni caso, la coppia sta emergendo come un asset fondamentale per l’attuale Roma di Mourinho. Il loro adattamento tattico e la complementarità delle loro abilità sono promettenti per il futuro prossimo della squadra; la sfida di Paredes nel migliorare la sua fase difensiva rappresenta dunque un aspetto chiave che potrebbe influenzare il successo complessivo della diade e della squadra. Ora, gli occhi dei tifosi romanisti sono puntati anche su di loro, speranzosi di poter vedere un nuova stagione di grande qualità.