La Roma ha più di un problema e la sconfitta di Marassi ne è la dimostrazione. Un inizio campionato, quello dei giallorossi, che nessuno si aspettava. Soli 5 punti nelle prime sei giornate: il peggiore inizio nella storia del club e nella carriera di José Mourinho.

La sfida persa 4-1 contro il Genoa di Alberto Gilardino certifica i problemi principali della squadra capitolina: troppi i gol subiti, così come gli infortuni da inizio stagione.

Undici gol in sei giornate

Sono undici i gol subiti dalla Roma in sei giornate (dodici in sette gare se si considera anche la sfida di Tiraspol). Troppi per una squadra che la scorsa stagione aveva nella solidità difensiva il suo punto forte. Solidità che, come dichiarato anche da Mourinho dopo il k.o. di Genova, la Roma ha perso con l’addio di Roger Ibanez. Una media di 2 gol subiti da una Roma che da solida è diventata fragile e che meglio doveva fare considerando le squadre affrontate in queste prime giornata (Salernitana, Verona, Milan, Empoli, Torino e Genoa). A rimarcare questa fragilità della Roma ci ha pensato lo ‘Special One’: “Ogni tiro è un goal”, l’affermazione del portoghese.

I troppi infortuni non aiutano

Oltre al danno, la beffa. Si, perché sarà anche una Roma fragile, ma i troppi infortuni subiti non la assistono. Dopo lo stop di Chris Smalling, dal match del Ferraris i giallorossi escono anche con il k.o. di Diego Llorente. Così Mourinho dietro ne ha perso un’altro. Ma i difensori non sono gli unici: a Trigoria ci si interroga sui continui infortuni, che sono già 14 da inizio stagione. Solbakken e Ibanez nel ritiro portoghese (con i due che poi hanno lasciato la Roma), i doppi stop di Dybala, Renato Sanches, Aouar e Pellegrini, oltre agli infortuni di Zalewski, Mancini, Smalling e ora Llorente.