Romelu Lukaku, un nome che sta rapidamente diventando sinonimo di gol e successo nella Roma di José Mourinho. Cinque gol in altrettante partite di campionato che hanno portato la squadra giallorossa a un totale di 11 punti finora.
Questo rendimento delle ultime gare significherebbe, se mantenuto nel lungo periodo, una posizione in classifica che offre un passaggio diretto in Champions, appaiati a squadre del calibro di Inter e Milan. Numeri che parlano chiaro e che dimostrano l’efficacia di Lukaku sul campo.
Ma le sue gesta non si fermano qui. Considerando anche la sua doppietta all’Estonia lo scorso 12 settembre, il totale delle reti nelle ultime 10 partite disputate sale a 11, un exploit che riflette l’incredibile talento del giocatore belga.
Mourinho non potrebbe essere più felice della presenza di Lukaku nella sua squadra. “Quando hai calciatori come Lukaku, tutto cambia“, dichiarò il tecnico portoghese. “Segna 20-25 reti a stagione e questo cambia completamente il panorama. Le sue prestazioni influenzano non solo il suo gioco ma anche l’intera squadra. Guardate Belotti, che l’anno scorso non ha segnato alcun gol e quest’anno è già a tre reti. Lukaku non è solo un marcatore, ma un costruttore di gioco. Ha portato più gol alla squadra, e questi non sono solo merito suo ma di tutto il team. Se questi gol fossero stati segnati da altri giocatori con un altro allenatore, avrebbero sicuramente avuto un impatto maggiore. La nostra costruzione di gioco e l’unità di squadra sono notevolmente migliorate rispetto all’anno scorso. Quando siamo al completo, siamo una squadra che gioca in modo più efficace rispetto agli anni passati”.
Quindi, mentre Lukaku continua a infrangere record e a far tremare le difese avversarie, la Roma guarda al futuro con rinnovata fiducia, spinta dalla forza di un attaccante che sta dimostrando di essere il cuore pulsante di questa squadra. Lo riporta il Messaggero.