Quando la priorità in una partita è evitare la sconfitta, si rischia inevitabilmente di ottenere proprio quel risultato. Questa è la lezione appresa dalla Roma nel suo ultimo incontro a San Siro contro l’Inter, il quarto ko in campionato in dieci partite. Un risultato che, a meno di circostanze straordinarie, non ha mai sorriso storicamente alla squadra giallorossa.
È importante sottolineare che, in teoria, la sconfitta poteva essere prevista; ci sono stati elementi attenuanti, come il fatto che la Roma aveva giocato la sua partita di Europa League il giovedì sera alle 23, mentre l’Inter aveva giocato in Champions League contro il Salisburgo quarantotto ore prima. A questo proposito, ci si potrebbe interrogare sul perché la società non abbia fatto valere le proprie ragioni per disputare la partita il lunedì, come hanno fatto altre squadre come l’Atalanta, la Fiorentina e persino la Lazio, come scrive La Repubblica. Tuttavia, il problema principale sembra essere di natura diversa. Non si può giustificare l’andamento della squadra solo sostenendo che è inferiore alle altre. In realtà, la Roma non sembra essere storicamente inferiore a tutte le altre squadre che ha affrontato finora. È anche una questione di statistica: la squadra di Mourinho non è riuscita a realizzare un’impresa significativa in questa stagione.
Forse, questo aspetto è strettamente connesso con l’idea di giocare per evitare la sconfitta. Se questa è la strategia, allora la sconfitta diventa l’unica altra possibilità. In vista delle numerose partite di alto livello rimanenti in questa stagione, la Roma dovrebbe considerare di adottare un approccio più coraggioso. Dopotutto, quando hai poco da perdere, c’è molto da guadagnare.
