Tra la conferenza stampa di sabato e la sfida dell’Olimpico di domenica, José Mourinho ha aggiunto un altro capitolo al suo spettacolo. Lo Special One rimane un grande maestro nell’arte di incantare le folle, con 24 ore che hanno mostrato il meglio e il peggio di un uomo che domina la scena del calcio mondiale da più di vent’anni. La partita contro il Lecce è stata una trama che ha portato gli spettatori in momenti di paura, depressione ed euforia, un po’ come un film. È stato come passare dal “Mucchio Selvaggio” nei cinque minuti finali, alla “Melancholia” nel penultimo quarto d’ora, con un mezzo litro di Chianti e due pillole di Prozac.
Il sabato in conferenza stampa, come scrive La Gazzetta dello Sport, Mourinho aveva fatto credere a tutti che battere il Lecce sarebbe stata un’impresa quasi impossibile, ma poi, leggendo le formazioni il giorno successivo e confrontandole, si è capito che lo Special One aveva giocato un altro dei suoi scherzi. Domenica, tuttavia, a cinque minuti dalla fine, ha dimostrato di essere ancora un grande mago dell’incanto, con sessantamila tifosi che hanno trattenuto i fischi. La partita sembrava scritta, compreso il portiere Falcone, che ha dichiarato di essere un tifoso giallorosso e ha parato tutto, come se volesse dimostrare il suo desiderio di venire a Roma. Poi il persiano Azmoun è diventato un mito, senza dimenticare Big Rom, Lukaku, che ha segnato all’ultimo secondo, trasformando la depressione in euforia.