Quella tra Roma e Fiorentina si preannunciava come una partita epica, e in effetti lo è stata. La Roma ha ottenuto un punto prezioso per staccare il Napoli e consolidare il quarto posto, nonostante l’uscita anticipata dei migliori in campo: Dybala per infortunio, Zalewski e Lukaku per due espulsioni, la seconda decisamente discutibile. Iniziamo con le note positive. Nei primi trenta minuti, la squadra di Mourinho sembrava in gran forma. Il gol è arrivato dopo 5 minuti, con una magia di Dybala e il testone di Lukaku. La Joya, in gran forma, sfiora il raddoppio, poi subentra l’infortunio (oggi ci saranno esami ai flessori) e la partita cambia. Al suo posto Azmoun, uscito anch’egli per infortunio.
Nel secondo tempo, scrive Leggo, la Roma ha comunque retto bene il campo, nonostante l’assenza delle giocate di Dybala. È stata vicina al gol con Mancini, ma il suo tentativo è stato fermato da Duncan quasi sulla linea. Tuttavia, l’arbitraggio di Rapuano (che giunge dopo le pesanti polemiche settimanali) ha cambiato il corso della partita. Il direttore di gara ha ignorato due interventi probabilmente meritevoli di un cartellino giallo per Ikoné e ha punito severamente Zalewski, che è stato espulso dopo un’ora di gioco. Pochi secondi dopo il rosso, la Fiorentina ha segnato con Martinez Quarta. Sull’Olimpico è calato il gelo, e la squadra di Italiano ha preso coraggio, sfiorando il vantaggio tre volte e trovando un grande Rui Patricio. La Roma ha cercato di ripartire, ma a 5 minuti dal 90°, Lukaku ha compiuto un intervento assurdo su Kouame. Per Rapuano è ancora rosso, e la Roma è rimasta in nove uomini. A quel punto, Mourinho ha tirato fuori tutta la sua esperienza, consegnando un foglietto a un raccattapalle che lo ha recapitato all’estremo difensore giallorosso. La Roma cambia così schieramento, e l’Olimpico diventa testimone di un finale da brividi, che però non smuove ulteriormente il punteggio, consolidandosi al triplice fischio.
