Lukaku, dal Milan al Milan, rivive un intero ciclo. Il calciatore riflette sul passato e non nutre rimpianti per la scelta estiva. Domani, rientrerà a San Siro, il suo rifugio. In pochi giorni, dopo la sconfitta nel derby romano, affrontare un altro verdetto negativo contro il Milan non rientra nei suoi piani.
Con Dybala in dubbio per Milano a causa di un sovraccarico muscolare, Mourinho fa affidamento sul suo gigante.
Lukaku, pur mantenendo un buon rendimento nei numeri con 8 gol in 16 partite di Serie A, che diventano 14 in 25 considerando Coppa Italia ed Europa League, sembra aver perso smalto da circa un mese. È innegabile che lo stile di gioco asfittico della squadra non favorisca il suo rendimento. Lukaku appare stanco, e non potrebbe essere altrimenti, considerando che gioca costantemente per novanta minuti, totalizzando 2036 minuti più i recuperi da quando è arrivato, sia contro la Juventus che con la Cremonese.
Fino a questo momento, Lukaku ha lasciato il segno solo contro il Napoli nei grandi incontri, deludendo invece nei due derby contro la Juventus e l’Inter. Il vecchio cliché secondo il quale il belga non si fa vedere nei momenti cruciali, tanto caro ai suoi detrattori, è tornato a farsi strada. Per questo, la sfida contro il Milan assume un’importanza cruciale. Se c’è una possibilità di dimostrare il contrario (nonostante i 43 milioni del Chelsea sembrino irraggiungibili al momento), è proprio attraverso il raggiungimento della Champions League. Nonostante l’attuale ottavo posto in classifica, il quarto posto è alla portata con soli quattro punti di distacco e ancora 19 partite da disputare. Lo scrive il Messaggero.