Dan e Ryan hanno dimostrato il loro sostegno alla Roma nonostante il silenzio pubblico, decidendo di stare al fianco della squadra. Il presidente è rientrato da Londra ieri mattina e nel pomeriggio si è unito ai calciatori e al nuovo tecnico De Rossi sul pullman, percorrere insieme il tragitto da Trigoria allo stadio Olimpico. Questa azione è stata interpretata come una risposta alle voci che circolavano riguardo a una presunta intenzione dell’imprenditore texano di cedere il club a un fondo arabo, voci prontamente smentite da lui stesso, ribadendo la sua volontà di restare nella Capitale nonostante le critiche.
Il clima teso è stato evidente fin dall’inizio all’interno dello stadio, dove la squadra è stata fischiata durante la lettura delle formazioni. Gli unici ad essere risparmiati sono stati Bove, El Shaarawy, Dybala e Lukaku. Anche il cambio di Spinazzola è stato accolto con fischi. In sostanza, i giocatori non sono stati perdonati per il loro atteggiamento nei confronti di Mourinho, che sembra propenso ad accettare un’offerta dal Al-Shabab e a costruire una squadra di alto livello per la prossima estate.
Lo stadio Olimpico è apparso meno coinvolgente rispetto al periodo in cui José Mourinho era in panchina. In tutti i settori dello stadio sono comparsi striscioni per salutare Mourinho e accogliere De Rossi. Alcuni tra i più significativi recitavano: “Noi non abbiamo preteso trofei e allori ma solo rispetto per quella maglia e quei valori” e “Ci sono ricordi che non hanno contratti, le corse e i sorrisi che ci hai regalato tutte le volte che ti sei schierato… per il tuo romanismo sarai sempre rispettato. Grazie mister”. Poi, quelli dedicati a De Rossi: “Tu che quella maglia l’hai sempre onorata… Insegna a questa squadra come deve essere sudata”.
Al termine della partita, Daniele è andato a salutare la Sud e ha invitato la squadra a seguirlo. Nonostante i fischi ricevuti, i giocatori hanno lanciato le maglie, in un gesto simbolico.