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Ds Roma, nel mercato cresce la suggestione ‘di un ex Liverpool’: il retroscena

Prosegue la ricerca del nuovo ds da parte della Roma, con diversi operatori di mercato convinti che il prescelto sarà un ex dirigente del Liverpool

Esattamente un mese fa, il 4 gennaio, l’As Roma con un comunicato ufficiale annunciava la risoluzione consensuale del contratto con Tiago Pinto a partire da inizio febbraio.

Nonostante la stima personale, le tempistiche forse leggermente anticipate dallo stesso Pinto per motivi di stress (e chissà magari per chiamate di altri club internazionali…) i Friedkin probabilmente non erano poi così convinti di proporre al lusitano il rinnovo, al pari di quanto già deciso su Mourinho forse sei mesi prima dell’esonero. L’intenzione di Dan – sempre più dentro le dinamiche del club attraverso l’operatività del figlio Ryan tra Trigoria, mercato, politica internazionale e bilancio – è di aprire una seconda era della propria avventura nella capitale.

Nel comunicato d’addio di Pinto, la società segnalava l’inizio del percorso di individuazione del successore, con l’annuncio che sarebbe arrivato nelle settimane successive. Non si è comunicata dunque una scadenza temporale a breve termine, questo perché il meccanismo di selezione e poi di scelta è molto complesso. Friedkin, pur ascoltando sicuramente suggerimenti o consigli provenienti da vari soggetti interni ed esterni alla Roma e che albergano nel mondo del calcio, ha sicuramente ricoinvolto la Retexo di Charles Gould, che ha stilato una serie di profili utili in base alle indicazioni del proprietario della Roma. Gli intermediari di Friedkin hanno tenuto poi una serie di incontri (sicuramente con Vivell, Mitchell e un altro paio di soggetti non ancora usciti allo scoperto off records) per valutare prospettive e progetto sportivo.

La differenza però rispetto a tre anni fa, quando fu scelto Pinto, è che questa volta la Roma punterà più su un direttore sportivo navigato che su un manager chiamato a dover ristrutturare l’intera area sportiva, ma senza una specifica competenza sul mercato. Aspetto che segnala per logica l’intenzione della Roma di cambiare filosofia di lavoro e il colpo Baldanzi in qualche modo sembrerebbe l’inizio di una nuova strada.

Resta comunque impresa ardua, se non quasi impossibile, poter anticipare il prescelto dei Friedkin. Troppe le indiscrezioni, tanti i nomi sondati, incontrati, magari in parte già scartati o impossibilitati a raggiungere ora la Roma. La segretezza dei proprietari giallorossi regna sovrana e come avvenuto per le nomine di Pinto, Mourinho, Souloukou etc. l’intero ambiente scoprirà il prescelto quasi certamente solo al momento degli annunci ufficiali.

Negli ultimi due giorni però possiamo affermare, con ragionevole certezza, che da ambienti di mercato accreditati la voce sul nuovo dirigente della Roma è quasi del tutto unanime: “sarà scelto un professionista proveniente dal Liverpool”. In questo senso sono due i nomi che corrisponderebbero a questa indicazione: Julian Ward e Jorg Schmadtke.

Ward, 42 anni, ha iniziato la lunga trafila da manager nel classico ruolo di match analyst, per poi crescere piano piano dopo l’esperienza al City come osservatore, si è trasferito al Liverpool nel 2012 e ha lasciato i Reds a maggior scorso, dunque dopo undici anni di proficua collaborazione. E’ stato prima responsabile dei giocatori in prestito, poi direttore tecnico e infine direttore sportivo, condividendo la sua esperienza lavorativa con Jurgen Klopp negli anni dei grandi successi tra Premier e Champions League. Per età, grande esperienza internazionale e lavoro sviluppato in Inghilterra sembrerebbe il profilo perfetto nei desiderata dei Friedkin.

Schmadtke (profilo già anticipato dal nostro portale due giorni fa) ha 59 anni, evidentemente un’età diversa rispetto a Ward e alla maggior parte dei profili accostati alla Roma. Tedesco di Dusseldorf, quasi vent’anni di esperienza in Bundesliga (Colonia, Hannover, Wolfsburg) prima del passaggio al Liverpool dove però ha lavorato appena sei mesi. Amico di Klopp, fortemente voluto al suo fianco dal tecnico tedesco e inevitabile la separazione secondo i media inglesi dopo l’annuncio dell’allenatore di lasciare Anfield al termine di questa stagione.

Ci sarebbe anche un terzo nome, anch’esso proveniente dalla galassia Liverpool: Michael Edwards, protagonista assoluto della costruzione del dream team dei Reds nell’epoca Klopp, che sarebbe stato riavvicinato proprio dal club inglese per un ritorno ma che vorrebbe proseguire a svolgere il ruolo di consulente esterno, dal momento che ha aperto una sua agenzia.

Il gancio di queste opzioni è la proprietà americana. Come noto il Liverpool è gestito ormai da quasi vent’anni da un gruppo di imprenditori statunitensi e non è da escludere che ci sia una conoscenza diretta tra Dan Friedkin e John Henry.

La grande suggestione legata ai suddetti dirigenti ovviamente è il nome di Klopp. Il tecnico tedesco ha annunciato che si prenderà un anno sabbatico dopo la lunghissima esperienza al Liverpool, che non allenerà più un club in Premier e forse è destinato alla Liga (si parla di Barcellona), ma dopo Mourinho come si fa ad escludere a priori un altro colpo sensazionale dei Friedkin? La scelta di un dirigente vicino a Klopp potrebbe essere una leva positiva. Ma questa è evidentemente un’altra storia (quasi impossibile da realizzare stavolta)…

 

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