Il lavoro di Tiago Pinto non era tutto da buttare e a dimostrarlo, ultimo in ordine di tempo, è Mile Svilar. La Roma contro il Feyenoord ha avuto la conferma di avere in casa un portiere di qualità.
L’ex direttore generale lo ha portato alla Roma a costo zero il 1° luglio 2022. In ogni caso, è stato un affare eccezionale: il suo valore è schizzato alle stelle in una sola notte. Se la Roma si trova ancora in Europa, lo deve al suo portiere, che ha preso il posto di Rui Patricio, considerato indispensabile da Mourinho. De Rossi lo ha fatto esordire a Rotterdam e lo ha confermato a Frosinone, dove ha fatto la differenza con due parate decisive sullo 0-0.
Mile è poi diventato l’eroe della qualificazione nel ritorno contro il Feyenoord. Giovedì scorso ha dimostrato di essere molto più di una riserva: “Sono senza parole. Ho lavorato duramente per questo momento, in questo stadio. Ogni volta che entro qui, è un’emozione incredibile! De Rossi per me è fondamentale. La fiducia che ha in me si traduce in prestazioni sul campo. La continuità mi fa perdere la paura di sbagliare”.
In questa stagione ha iniziato come portiere in Europa League e Coppa Italia, ma dopo aver giocato contro la Cremonese è stato relegato in panchina nel derby poi perso contro la Lazio. Insomma, la fiducia nei suoi confronti era al minimo. Oltre a Svilar, tra i 17 giocatori schierati da De Rossi c’erano altri quattro a parametro zero: Dybala, El Shaarawy, Aouar e Ndicka. Oltre a tre giocatori presi in prestito: Lukaku (a un costo di 5,8 milioni), Llorente e Angelino. Il lavoro di Tiago Pinto sotto la famiglia Friedkin non era affatto da criticare, anzi.