L’incontro di oggi con la procura della FIGC per il caso “sexgate” che ha scosso Trigoria è stato un momento cruciale, protrattosi per circa un’ora. Durante l’audizione di Lorenzo Vitali, accompagnato dal legale del club romanista, Antonio Conte, la società giallorossa ha strenuamente ribadito la sua posizione. È convinta di essere vittima di un attacco orchestrato dall’esterno, mirato a minare la stabilità della squadra.
Come riportato dall’Ansa, la Roma ha affidato al procuratore Chinè la testimonianza della correttezza delle proprie azioni in questa vicenda, precisando di essere impegnata nell’identificare i responsabili di ciò che il club considera come attacchi mirati. A tal fine, la Roma ha coinvolto uno studio legale di prestigio per perseguire eventuali comportamenti illeciti. Al contempo, dalla dirigenza giallorossa trapela fiducia nell’operato delle autorità sportive e giudiziarie.
L’incontro odierno presso la procura federale riguardante il licenziamento di un dipendente della Roma in seguito al video “intimo” si è svolto in un clima di collaborazione e cortesia. Secondo quanto si apprende dagli ambienti del club giallorosso, emerge chiaramente che la società è vittima di una diffamazione orchestrata dall’esterno, volta a destabilizzare l’ambiente. La gestione dell’intera vicenda è stata ritenuta corretta e legittima. La Roma si impegna pienamente a far luce sull’accaduto, mantenendo una fiducia salda nella procura federale e cooperando attivamente con tutte le autorità competenti. Finora, non emergono elementi accusatori nei confronti dei giovani calciatori della Roma.