È stato il derby di Gianluca Mancini, ma è stato anche il derby degli sfottò a tinte giallorosse. Prima, durante e dopo Roma-Lazio i tifosi si sono scatenati, tra stadio e social. Ecco un breve riassunto di tutti gli episodi più divertenti!
“Prima scrivi ‘Roma’, poi ‘Lazio’: ti vedo confuso”: la scenografia della curva nord è stata “sgamata”. Una soffiata, un’anticipazione che non doveva essere diffusa diventa un’occasione ghiotta per la Curva Sud. Prima di dare vita al suo spettacolo di colori, il cuore del tifo giallorosso si toglie anche lo sfizio di “rovinare” la scenografia avversaria. E sui social il tutto diventa virale!
AS Roma – Lazio #CurvaSud #Roma #tifo #ultras #RomaLazio #sfotto (06.04.24) pic.twitter.com/XbaB5MjZft
— 1899 Mode Ultrà (@ultras1899_) April 6, 2024
Proprio sulla coreografia della Lazio si sono scatenati i social: il tifoso rappresentato dal telone srotolato al centro della curva Nord ai più esperti ricorda Paolo Villaggio in “Grandi Magazzini”, ai più giovani Hasbulla. Noi per non sbagliare vi mostriamo entrambe le versioni:
I tifosi della Lazio sono poi scherniti per la loro provenienza tradizionalmente non romana e per le scarse presenze allo Stadio Olimpico: “Il laziale monticiano (ossia di Monte Compatri, n.d.r.) lo contamo su ‘na mano!”
Sempre attaccando sul filone della romanità e sul bisogno quasi ossessivo della controparte di trovare un qualche personaggio noto da eleggere a rappresentante del tifo biancazzurro, viene esposto un altro striscione: “Noi stornelli romani e cantanti romanisti, voi vi siete accollati Sinatra e Battisti…”
Fresco cambio di allenatore in casa Lazio: da Maurizio Sarri si è passati a Igor Tudor, con il nuovo tecnico biancoceleste che ha perso il suo primo derby della capitale. Intanto i tifosi della Roma giocano sull’assonanza tra “Tudor” e “tutor”: “Sempre detto che ve ce vole er ‘Tudor'”
Un grande classico: i tifosi della Roma scherzano sul nome scelto dagli avversari, che pur nascendo prima non si son voluti chiamare c0me la città che sognano di rappresentare: “Sui muri racconti il tuo complesso… ma non sarà per il nome che t’hanno messo?!”