D’Agostino: “Dovbyk e Koné i soli a brillare nel mercato della Roma”

L’ex calciatore ha condiviso le sue impressioni sull'attuale situazione della squadra giallorossa, analizzando il lavoro di Ivan Juric e il rendimento dei nuovi acquisti

D'Agostino

In un’intervista a TMW, D’Agostino ha espresso alcune riserve sul mercato effettuato dalla Roma, sottolineando come solo Dovbyk e Koné stiano dimostrando di essere all’altezza delle aspettative. Secondo l’ex centrocampista, il club deve riflettere attentamente sull’inserimento dei nuovi elementi nella rosa, poiché non tutti stanno contribuendo in maniera significativa. La sfida per Juric sarà quella di integrare i giocatori in modo più efficace per raggiungere risultati migliori. D’Agostino, infatti, ritiene che ci sia ancora ampio margine di miglioramento, soprattutto in vista delle prossime sfide di campionato e coppa. Di seguito, le sue parole.

Un bilancio su Juric?
“Il bilancio non è negativo, poi ci sono pressioni mediatiche che sono normali per una piazza come questa. Per cambiare l’aspetto mentale e tattico ci vuole del tempo e credo che Juric sia molto concentrato su questo. La Roma ci ha sempre abituato ad avere dei picchi e dei cali improvvisi, sembra che ogni allenatore non vada bene, ma non credo sia questo il problema”. 

E qual è il problema?
“Sono 6 o 7 anni, soprattutto in campionato, che si alternano periodi buoni a un calo che non si spiega. Quando prendi tre allenatori con tre filosofie diverse e il rendimento è lo stesso… Il problema è nella caratura della squadra, nella mentalità della rosa. Il lavoro è arduo, ma qualcuno lo deve fare, cercando di estrapolare il meglio, ma i giocatori hanno limiti nella tenuta e nella costanza”.

Dei giocatori arrivati dal mercato stanno convincendo solo Dovbyk e Koné.
“Io lo chiamo il mercato umorale: faccio acquisti, ma non programmo. De Rossi voleva Koné, lui e Dovbyk sono gli unici integri perché poi il resto… Le Fée è scomparso dopo la prima partita, Hermoso ha difficoltà atletiche e non è quello dell’Atletico Madrid, Dahl non lo hanno mai messo in campo, Hummels non si è visto, Abdulhamid non è pronto per la Serie A… 130 milioni potevano essere ponderati meglio. Per non parlare di Soulé, un ragazzo che fa bene a Frosinone, che vive sulle ali dell’entusiasmo perché in prestito, spendere 30 milioni di euro… Ha qualità, ma pensiamo al fatto che Frattesi costa 35 milioni, gioca nell’Inter, è in Nazionale e ha vinto lo Scudetto: c’è qualcosa che non mi quadra”.

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