La Roma è prossima a una nuova scelta strategica nella sua dirigenza: la nomina del prossimo amministratore delegato, una figura chiave che potrebbe portare un nuovo equilibrio nella gestione del club. Dopo l’uscita di Pietro Berardi e Lina Souloukou, la famiglia Friedkin sembra puntare su una soluzione “italiana”, discostandosi dalle scelte più tradizionali degli ultimi anni. Al momento, Alessandro Antonello, attuale AD dell’area corporate dell’Inter, appare in vantaggio.
Un profilo già noto ai Friedkin
Giovedì scorso, Antonello è stato visto a Roma, un segnale che alimenta le voci di un imminente accordo. Dan Friedkin ha già avuto modo di conoscere Antonello, grazie agli incontri dell’Eca (European Club Association), e questo contatto sembra aver influenzato la visione del presidente giallorosso. Il profilo di Antonello è considerato adatto al futuro della Roma, rappresentando un’alternativa concreta alle esperienze precedenti. La scelta, infatti, risponderebbe a una necessità di managerialità italiana, con conoscenze interne al calcio nostrano, ritenute essenziali per dare stabilità alla società.
L’incognita Friedkin: cautela e decisioni ponderate
Nonostante il vantaggio di Antonello, i Friedkin non sembrano intenzionati a prendere una decisione affrettata. Il modus operandi della proprietà texana è improntato alla massima discrezione e cautela, preferendo mantenere riservato il processo di selezione fino all’ultimo. I precedenti, del resto, mostrano come la famiglia Friedkin abbia evitato nomi troppo esposti pubblicamente, scegliendo figure in grado di lavorare lontano dai riflettori. Questa prudenza lascia aperta la possibilità di sorprese e spiega il riserbo mantenuto sulle valutazioni in corso.
Alternative e valutazioni in sospeso
Tra le alternative, Giovanni Carnevali è stato in contatto con i vertici giallorossi, ma il suo nome sembra aver perso terreno. La proprietà non ha trovato in Carnevali la visione e le caratteristiche strategiche che sta cercando per il futuro della Roma, mantenendo quindi aperta la ricerca di un profilo con esperienza e visione internazionale, ma al tempo stesso una profonda conoscenza del contesto calcistico italiano. Lo riporta Il Tempo.