La Roma si trova a fronteggiare una situazione delicata in tema di Fair Play Finanziario, stando a quanto riferito questa mattina dalla Gazzetta dello Sport. Il club giallorosso presenta un debito complessivo di oltre 600 milioni di euro e ha chiuso l’ultimo anno con un deficit di 81 milioni. Numeri che evidenziano la necessità di un netto miglioramento per rispettare gli stringenti parametri del regolamento finanziario europeo.
L’ombra del settlement agreement
Il club dei Friedkin si trova attualmente sotto osservazione per il rispetto degli accordi intermedi previsti dal settlement agreement con la UEFA. Il vero banco di prova arriverà nel 2025: se al termine del prossimo anno il deficit risultasse superiore ai 40 milioni di euro, la Roma rischierebbe – secondo quanto riferito dal quotidiano -automaticamente l’esclusione dalle competizioni europee per la stagione 2026-27.
La risposta del club giallorosso
Da Trigoria, però, trapela serenità. La società ha dichiarato che non vi è alcuna preoccupazione per il rispetto dei parametri intermedi del Fair Play Finanziario. La linea ufficiale sottolinea un netto miglioramento sia del bilancio che della posizione relativa al FFP rispetto all’anno precedente.
Inoltre, secondo quanto riferito dal club, anche in caso di un eventuale lieve sforamento degli obiettivi, la sanzione si limiterebbe a una multa, escludendo categoricamente scenari più drastici, come l’esclusione dalle coppe europee.
L’obiettivo rimane chiaro: mettere in ordine i conti il prima possibile. Il percorso tracciato sembra condurre verso una maggiore sostenibilità economica, condizione indispensabile per mantenere la competitività sia in Italia che in Europa.
La Roma, dunque, guarda al futuro con fiducia, convinta di poter superare questa fase critica senza intaccare le ambizioni sportive della squadra e dei suoi tifosi.
