José Mourinho potrebbe presto tornare nel cuore del calcio portoghese, questa volta non per sedersi su una panchina di club, ma per prendere il timone della nazionale lusitana. Mentre lo “Special One” si concentra sul rush finale del campionato turco, dove il suo Fenerbahce è impegnato in una difficile rincorsa al Galatasaray capolista con sei giornate ancora da giocare, il suo nome torna con forza nelle stanze della Federcalcio portoghese.
Il presidente Fernando Soares Gomes da Silva avrebbe deciso di puntare su di lui per guidare il Portogallo verso il prossimo Mondiale, al termine di un ciclo che con Roberto Martinez non ha convinto pienamente sul piano del gioco e dell’identità. L’obiettivo della federazione è chiaro: rilanciare il progetto tecnico con un nome carismatico e di impatto globale, capace di unire la squadra e trascinarla verso un risultato storico nella rassegna iridata.
Il ritorno alle origini
Per Mourinho, che non ha mai allenato la selezione del suo Paese, si tratterebbe di un ritorno sentimentale, un’opportunità che in passato ha sempre osservato con rispetto ma senza fretta. Ora, invece, il tecnico di Setúbal sembrerebbe pronto a dire sì, in un momento della sua carriera in cui la motivazione di una sfida diversa, rappresentata da una nazionale, potrebbe rappresentare una svolta.
Dopo le esperienze recenti con la Roma e in Turchia, e con un curriculum già leggendario, Mourinho si avvicina per la prima volta concretamente alla possibilità di diventare CT, ricevendo piena fiducia da una federazione che lo vede come il nome ideale per ricostruire ambizione, rigore e mentalità vincente nel gruppo lusitano.
L’eventuale annuncio potrebbe arrivare solo a fine stagione, anche per rispetto degli impegni che José Mourinho ha con il suo attuale club. Tuttavia, i contatti informali con la FPF sarebbero già avviati e l’idea di affidargli la guida tecnica prima dell’inizio delle qualificazioni per il prossimo ciclo mondiale è considerata sempre più concreta. Lo riporta Il Corriere dello Sport.